Sia il DTM che l’ADAC GT Masters non hanno ancora svelato i calendari per la stagione 2023 e secondo Motorsport.com i due campionati stanno negoziando attività comuni dietro le quinte da diverse settimane.
Una simile collaborazione sarebbe stata impensabile due anni fa, quando il passaggio del DTM ai regolamenti GT3 fu seguito da una guerra a parole tra il capo dell’ITR Gerhard Berger e l’allora presidente dell’ADAC Hermann Tomczyk.
Tuttavia, la disputa tra le due parti si è ammorbidita e Berger ha persino incontrato Tomcyzk e il sostituto di quest’ultimo, Gerd Esner, al Norisring a luglio. La situazione è stata favorita dal fatto che il figlio di Tomczyk, Martin, è diventato di fatto il “numero 2” nella gerarchia di ITR, appena sotto Berger.
Il DTM e il GT Masters hanno già organizzato eventi assieme al Lausitzring nel 2016-17, quindi c’è un precedente. Tuttavia, nessuno degli autodromi è a conoscenza di una tale collaborazione nel 2023, poiché ITR e ADAC hanno prenotato date diverse per i rispettivi campionati.
Il DTM aveva originariamente previsto di presentare il calendario 2023 nel weekend del Red Bull Ring a settembre, ma l’annuncio è stato rimandato a causa della reazione a catena provocata dalla Formula 1 che ha programmato il Gran Premio del Belgio a luglio invece del consueto appuntamento di fine agosto.
Tuttavia, il DTM ha trovato una nuova data per il Norisring – 8 e 9 luglio – e non è previsto alcun annuncio sul programma del prossimo anno almeno fino all’inizio di dicembre.
#91 Team Joos Sportwagentechnik Porsche 911 GT3 R: Christian Engelhart, Ayhancan Guven
Photo by: Alexander Trienitz
ADAC prenderà il DTM?
Da quando il DTM ha adottato la formula GT3 nel 2021, il GT Masters ha lottato con un numero di iscrizioni di squadre in calo, mentre il DTM stesso ha visto una griglia record quest’anno. È una tendenza che si prevede continuerà nel 2023.
Inoltre, Berger è il proprietario esclusivo della casa madre del DTM, ovvero ITR, da quando Audi e BMW hanno ritirato la loro quota paritaria alla fine della stagione 2020. Sebbene all’ex pilota di F1 sia stato riconosciuto il ruolo svolto nella sopravvivenza del DTM, ora deve assumersi l’intero rischio finanziario della gestione del campionato.
A quanto risulta, i costruttori gli hanno lasciato cinque milioni di euro dopo la scomparsa della Class 1, ma il coronavirus ha avuto un impatto negativo sulle finanze della serie.
Poiché il modello di business del DTM si basa in larga misura sulla vendita dei biglietti, che è stata fortemente limitata a causa della pandemia, si deve presumere che il denaro delle Case sia stato a lungo utilizzato per colmare le lacune del budget.
Infatti, a differenza di ITR, l’ADAC non è tenuta a trarre profitto dalle sue attività motoristiche, cosa che l’attuale presidente del settore sportivo Ennser ha chiarito in modo inequivocabile.
Un DTM sotto la guida del più grande club automobilistico tedesco potrebbe quindi avere senso per Berger nel medio termine.
Inoltre, con l’acquisizione, l’ADAC avrebbe l’opportunità di stabilire una vera e propria piramide nelle gare Gt tedesche, con il DTM come classe superiore per i piloti professionisti, GT Masters come fucina di talenti, e GT3 e GT4 come serie di base.
La stessa ITR ha rivelato di essere in trattativa con l’ADAC, ma non è stato rilasciato alcun commento su una possibile acquisizione.
“Stiamo attualmente discutendo in merito al prossimo anno – si legge in una nota ufficiale – Possiamo confermare che stiamo parlando con l’ADAC ed esaminando le possibili sinergie che potremmo realizzare insieme in futuro, soprattutto a beneficio dei team e dei partner partecipanti”.
Va anche detto che i team, gli autodromi e i costruttori non hanno il lusso di avere tempo prima di decidere cosa fare nel 2023. Il fatto che non sia stato ancora annunciato nulla potrebbe indicare la presenza di grossi ostacoli e non si può escludere che i colloqui non portino a nessun risultato e che per il momento tutto rimanga invariato.