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Come funzionano le nuove sospensioni "magiche" della Porsche Panamera

Il Porsche Active Ride è un sistema di sospensioni reattive quasi unico nel suo genere. Scopriamo come funziona in questo approfondimento

La terza generazione di Porsche Panamera è arrivata sul mercato da poche settimane, portando al debutto un sistema di sospensioni “reattive” del tutto innovativo. Si tratta di una novità tecnologica molto importante per tutto il settore che i nostri colleghi di Motor1 USA hanno potuto provare, dal vivo, sul circuito di Monteblanco, in Spagna.

Anche se su queste pagine non parliamo molto spesso di tecnica, grazie a questa prova approfondita possiamo farci un’idea di come sono costruite e come si sono comportate in pista queste nuove sospensioni della Casa di Zuffenhausen.

Come sono fatte le nuove sospensioni Porsche

Il nuovo sistema sviluppato dalla Casa tedesca si chiama Porsche Active Ride e non è il primo o l’unico sistema di sospensioni attive in circolazione, ma, probabilmente, il più potente ed è ben oltre una mera evoluzione dello storico PASM, o Porsche Active Suspension Management presente sulle altre auto della Cavallina.

Partiamo con il dire che non si tratta di un sistema solo adattivo, cioè che può effettuare regolazioni degli ammortizzatori elettronicamente, bensì anche di un sistema reattivo ovvero che è in grado di imprimere una forza contraria alla carrozzeria per contrastarne il movimento.

Porsche Active Ride

Ogni angolo della nuova Panamera, infatti, è dotato di un’unità motore-pompa singola che controlla la quantità di pressione idraulica nell’ammortizzatore attraverso un motore elettrico.

Le unità motore-pompa anteriori e posteriori sono montate assieme e condividono un alloggiamento in alluminio che si avvita al posto della tradizionale barra antirollio, la cui assenza permette a ogni ruota di muoversi in maniera totalmente indipendentemente l’una dall’altra: per fare un esempio pratico, la ruota anteriore destra durante l’urto con un dosso non influisce direttamente sulla ruota anteriore sinistra.

Porsche Panamera E-Hybrid 2024

L’alimentazione a ciascun modulo viene fornita dalla batteria a 400 Volt utilizzata nei modelli E-Hybrid della Panamera e permette di generare una forza per singola unità di 1.020 kg in ciascun angolo dell’auto. Il sistema viene abbinato, di serie, a soffietti pneumatici a camera singola estremamente bassi per la categoria che, in base a quanto dichiarato dagli specialisti della Casa servono solo a sostenere la carrozzeria in alcune situazioni.

A livello teorico, infatti, i soli ammortizzatori attivi potrebbero prendere il posto delle molle, ma ciò comporterebbe un eccessivo dispendio di energia e, una volta spenta, l’auto si accascerebbe a terra ogni volta.

Il telaio di una Porsche Panamera di ultima generazione

Obiettivo zero rollio

Sulla nuova Panamera Porsche utilizza l’Active Ride per eliminare i movimenti del corpo vettura. Nell’utilizzo in pista non si avverte alcun rollio, beccheggio o inclinazione: un comportamento utile per massimizzare l’aderenza e la stabilità, ma non ottimale per trasmettere le sensazioni al guidatore, almeno inizialmente e almeno secondo i nostri colleghi americani.

David Caredda, una delle menti dietro al sistema, dice:

“Il miglioramento principale consiste nel mantenere la carrozzeria il più piatta possibile. Non ci sono forze inerziali dovute ai movimenti di rollio e beccheggio, perché si tratta di carichi sulle ruote che non vogliamo avere. Queste forze riducono l’aderenza. Quindi, manteniamo l’auto il più piatta possibile, ma diamo al guidatore la risposta su piccole sollecitazioni”.

Sempre secondo l’ingegnere, un importante passo avanti in fase progettuale è stato fatto quando è stato scelto di utilizzare un software di emulazione per creare quelle che sono, di fatto, delle molle virtuali.

Porsche Active Ride

In poche parole, dunque, gli ingegneri e il team non hanno usato una molla vera e propria, bensì hanno usato l’ammortizzatore per trasmettere una forza reale di risposta al telaio dell’auto, in modo da imitare l’azione di una molla fisica.

“È davvero bello applicare le forze elastiche solo virtualmente all’auto, perché si hanno tutte le possibilità di utilizzarle nel modo desiderato”,

Ha continuato Caredda.

“Per esempio, si può applicare una certa rigidità di rollio all’auto quando si guida in rettilineo, per essere pronti ad affrontare le curve”.

Porsche Active Ride

In poche parole, dunque, è possibile utilizzare il sistema per simulare l’assenza della barra antirollio o la presenza di una barra antirollio molto rigida, per poi tornare all’assenza di barra in pochi secondi. Questo permette, tra l’altro, di ottenere anche un comfort di marcia quasi senza precedenti.

Durante l’intervista, gli ingegneri hanno descritto l’Active Ride come in grado di generare aderenza in punti in cui una sospensione convenzionale non potrebbe fare. Porsche la chiama “distribuzione dinamica del carico sulle ruote” e l’idea è quella di utilizzare le sospensioni per distribuire la forza in modo più uniforme su tutti e quattro gli pneumatici.

Porsche Active Ride

Frequenza di aggiornamento altissima

Il sistema di sospensioni funziona a 13 hertz, il che significa che l’ammortizzatore può cambiare le sue caratteristiche 13 volte al secondo. Per rendere possibile tutto ciò, un’auto dotata di Active Ride utilizza accelerometri sulle ruote e un’unità di misura inerziale – simile a quella presente sugli aerei di linea – per monitorare il beccheggio, il rollio, l’imbardata, i movimenti del corpo da sinistra a destra, avanti e indietro e su e giù.

I computer dell’auto, inoltre, sono in grado di calcolare anche gli angoli di slittamento degli pneumatici. In sostanza, c’è un modello virtuale informatico dell’auto che gira all’interno dell’auto vera e propria.

Porsche Panamera E-Hybrid 2024

Con tutte queste informazioni, il sistema Active Ride lavora a stretto contatto con gli altri sistemi dell’auto, tra cui il motore termico, il motore elettrico, la trazione integrale, il controllo di trazione/stabilità, l’ABS e il differenziale posteriore a bloccaggio elettronico.

Inoltre, nelle modalità Sport e Sport+ l’Active Ride è anche in grado di abbassare l’altezza di marcia della Panamera per migliorarne ulteriormente la maneggevolezza. Il sistema è in arrivo anche sulla Taycan, il cui impianto di bordo utilizza un convertitore DC-DC per passare dagli 800 ai 400 volt.

La Porsche Panamera vista dal vivo

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