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Cina in Europa – La Gac apre uno studio di design a Milano

cina in europa – la gac apre uno studio di design a milano

Cina in Europa – La Gac apre uno studio di design a Milano

Milano è la capitale mondiale della moda, una città aperta all’innovazione, ai trend emergenti, intrisa della cultura automotive che caratterizza l’Italia intera e in posizione strategica tra il Mediterraneo e l’Europa centrale, ha detto Fan Zhang, vicepresidente con delega all’R&D della Gac. Date queste premesse, deve essere sembrato naturale per i dirigenti della Casa cinese nota per la sua trascorsa collaborazione con il gruppo FCA sceglierla come sede per il suo quarto centro stile, dopo quelli di Ghuanzou (parte di un mega-centro di Ricerca e sviluppo), Los Angeles e Shanghai (gli ultimi due aperti entrambi nel 2018).

Modello agile. I locali di un ex capannone industriale al civico 16 di via Tortona, che furono già la sede dello studio del fotografo Giovanni Gastel, sono apparsi come una sede ideale per aprire uno studio piccolo e agile, che opera con metodologie interamente digitali, senza bisogno quindi di sezioni di modellazione e fresatura.

Guida francese. A coordinare un team internazionale di una quindicina di persone al momento, con l’obiettivo di arrivare a un massimo di 25, è un francese di provenienza Renault, Stéphane Janin. L’idea di Milano è stata mia, ha detto a Quattroruote, ed è stato piuttosto naturale preferirla alla mia città, Parigi, per diversi motivi: a Parigi c’è ormai una cultura anti-auto e per quanto Milano sembra voler seguire un po’ quella direzione, qui puoi sempre prendere una macchina, raggiungere il lago o il mare e guidare. E poi in Italia si respira una car culture’ a tutto tondo, mentre in altri Paesi europei è tutto un po’ più autoreferenziale: in Francia la Renault, per dire, è molto concentrata sulla propria cultura automobilistica, in Germania la Mercedes, tanto per fare un altro esempio, è focalizzata sulla storia del proprio brand. Qui in Italia c’è una cultura dell’auto a un tempo molto profonda e molto aperta.

Barchetta italiana. Per l’occasione è stata svelata una concept car di barchetta fortemente ispirata alle classiche creazioni italiane degli anni 60 e 70, tra cui l’immortale e altamente concettuale Modulo firmata Pininfarina, frutto del lavoro del team ma nata dallo sketch vincente di un designer italiano, Valerio Vessella. La vettura, puro esercizio di stile, ipotizza un’architettura elettrica con batterie nel pavimento e due motori, uno per ciascun semiasse posteriore. Lo studio di Milano, pur essendo formalmente un Advanced design studio, perché non ha la struttura adatta a sviluppare un progetto integrale (che prevederebbe anche la realizzazione dei modelli in scala 1:1), si occuperà sia di studi futuribili sia di modelli di produzione, partecipando alle consuete competizioni di idee con gli altri centri stile internazionali della Casa. Ospiterà anche designer cinesi a rotazione, per temporanee immersioni nella cultura europea. Inutile dire che rappresenterà un osservatorio privilegiato e una testa di ponte per il futuro ingresso della Casa nel mercato europeo, la cui data non è ancora stata comunicata.

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