Una stazione di rifornimento per auto elettriche
Le vetture con la spina (ECV), le uniche in grado di viaggiare almeno in determinate condizioni per un significativo numero di chilometri ed emissioni zero, da noi già sono in calo, mentre nelle altre quattro nazioni principali viaggiano ad un ritmo più che soddisfacente. Il Belpaese è l’unico ad avere una percentuale di vetture ricaricabili ad una sola cifra (8,3% ad ottobre), gli altri sono tutti a doppia, con due che superano la barriera del 20% e la Germania quella del 30%, un’auto su tre. La Spagna è al 10,1%, la Gran Bretagna al 21,4%, la Francia al 22,4%, Berlino al 32,5%. La Penisola, spesso, è stata più lenta degli altri a sposare i cambiamenti nel settore automotive e, indubbiamente, i modelli che possono viaggiare senza far rumore ancora costano più degli altri, quindi sono penalizzati dove la crisi si fa sentire di più.
La ragione principale di questo non decollo sembra però essere la rete di ricarica che genera ansia di autonomia. L’Italia è solo in quattordicesima posizione continentale nella media dei punti di ricarica ogni cento chilometri: 6,1 colonnine contro la media europea di 8,2. Insomma, come sottolinea l’Unrae, è il caso di mettersi al passo in fretta se non vogliamo creare problemi alla transizione energetica e all’aria che respiriamo. Anche perché il 2035 sembra lontano, ma prima o poi arriva.
Pure ad ottobre il significativo incremento delle vendite è dovuto in gran parte al cambio di politica commerciale del più grande costruttore d’Europa che, da solo, ha consegnato quasi 70 mila unità in più rispetto alle poco più di 100mila totali. Il Gruppo di Wolfsburg ha aumentato le vendite del 40%, gli altri tre costruttori più grandi sono più o meno stabili. Stellantis, intanto, ha portato a termine un importante acquisizione, ha messo le mani sui aiMotive, una delle start up più qualificate per quanto riguarda la guida autonoma. L’azienda per rimanere agile continuerà ad operare in modo autonomo, sotto la guida del suo ceo e fondatore László Kishonti.