Per rispondere all’imposizione dei dazi la casa americana ha annunciato l’aumento del prezzo della sua vettura.
L’annuncio dell‘imposizione di dazi fino al 38,1% sulle auto cinesi – o prodotte comunque in Cina – fa già sentire il proprio peso. Che questo tipo di auto sarebbero costate di più era prevedibile, ma che bastassero pochi gironi a far cambiare il vento lo era un pochino meno.
Sono bastate, infatti, poche ore dall’uscita ufficiale dell’Unione europea perché spuntassero anche i primi rincari ai prezzi delle auto elettriche importate dal Vecchio Continente dal gigante cinese, colpite da dazi doganali aggiuntivi per compensare i sussidi all’industria cinese delle quattro ruote con l’accusa di dumping. La prima a mettere in allarme gli automobilisti, in questo senso, è stata Tesla.
Tesla aumenta i prezzi contro i dazi
La novità è stata comunicata attraverso un messaggio di alert sul configuratore online in cui si legge che “il prezzo di Model 3 potrebbe aumentare dal 1° luglio 2024 a causa dei dazi sull’importazione previsti”. Pur non essendo un’auto cinese – visto che Tesla è un’azienda americana – anche il modello del brand di Elon Musk sarà colpito dai dazi. Questo perché viene prodotto a Shanghai ed esportato poi in Europa subendo, di fatto, i dazi.
Il costruttore americano, oltre ad avvisare i clienti dei rincari, però, sottolinea anche che per tutto il mese di giugno il prezzo sarà bloccato rimanendo uguale a quello attuale. Al momento la Model 3 è venduta in Italia a 40.490 euro nella versione base a trazione posteriore e con prezzi pari a 47.990 o 55.990 euro nelle versioni a trazione integrale rispettivamente Long Range e Performance. Una comunicazione ufficiale sulla cifra dei rincari non c’è, ma basta aggiungere la percentuale dei dazi stabilita dall’Unione Europea, che per Tesla è pari al 21% che sommata al 10% già esistente porta il totale al 31% per capire la portata dell’aumento a seconda del modello scelto.
![tesla model 3, aumenti in vista per l’elettrica](https://cdn.it.topcarnews.info/wp-content/uploads/2024/06/23005317/image-tesla-model-3-aumenti-in-vista-per-lelettrica-171905359713938.jpg)
Tesla Model 3 – Foto credits Tesla press
Una scelta, quella di Tesla, che di fatto anticipa quello che potrebbe essere lo scenario a breve termine dei prossimi mesi. Con l’entrata in vigore ufficiale dei dazi, infatti, è probabile che tutte le case automobilistiche che si vedranno obbligate a rispettare la misura possano compiere una scelta del genere. Le tariffe imposte, quindi, rischiano di avere un effetto boomerang per l’Europa. Da un lato, infatti, il Vecchio Continente è chiamato a tutelare i propri interessi – e quelli delle grandi case automobilistiche – evitando l’invasione delle auto elettriche cinesi. Ma dall’altra deve fare i conti con prezzi delle auto a batteria ancora troppo elevati che frenano la diffusione di questi veicoli.
La stretta voluta da Bruxelles, che colpirà i grandi gruppi auto della Cina come BYD, Saic e Geely, che costruiscono le proprie vetture nel gigante asiatico imponendo tasse aggiuntive che vanno dal 17,4% al 38,1%, da sommare all’attuale 10%, potrebbe quindi provocare cambiamenti drastici in Europa con le auto elettriche che, senza ecoincentivi, potrebbe subire una nuova contrazione delle vendite ritardando ancora idi più il processo di elettrificazione del parco auto facendo rivedere i piani sulla mobilità sostenibile del Vecchio Continente.
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