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Tesla Robotaxi: cosa sappiamo sul veicolo elettrico a guida autonoma

Elon Musk lo ha recentemente chiamato Cybercab e sarà senza volante e pedali, ma l'8 agosto sapremo di più

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Ultimamente Elon Musk sembra sempre più annoiato dal settore dell’auto. Continua a dire che il futuro di Tesla non dipende dalla vendita di più… Tesla. Piuttosto dall’intelligenza artificiale e dalla robotica. Un elemento centrale di questa visione è rappresentato dalle auto a guida autonoma che possono essere utilizzate come robotaxi.

A quanto pare, però, Musk non vuole affidarsi a modelli esistenti come Model 3 e Model Y per fare concorrenza a Uber o Waymo. Vuole invece sviluppare un veicolo dedicato che, in una recente conferenza stampa, lo stesso Musk ha chiamato “Cybercab” e al quale si è riferito in passato come Robotaxi.

La grande scommessa di Tesla

Quello del Robotaxi o Cybercab – che dir si voglia – è un piano estremamente ambizioso. Rappresenta in un certo senso il punto definitivo dello sviluppo della tecnologia a guida autonoma, che dall’Autopilot al Full Self-Driving porterà ad avere – almeno nelle speranze del brand – vetture in grado di muoversi senza necessità di intervento umano.

Quel momento arriverà? Le incognite sono molte. Tecnologiche, prima di tutto, visto che si deve arrivare a un software stabile e funzionante. Ma anche normative, poiché i Governi dovranno consentire la circolazione sulla strada di mezzi senza conducente. Infine ci sono gli automobilisti: accoglieranno con favore questo tipo di auto? A ben vedere, quello del robotaxi è il progetto più ambizioso di Tesla. Cosa sappiamo al riguardo?

Render interno della Tesla Cybercab

Cosa sappiamo del Robotaxi Tesla?

Per almeno un decennio, Musk ha ripetuto a gran voce che le Tesla a guida autonoma sarebbero arrivate da un giorno all’altro. Le Tesla autonome, ha detto a più riprese, potrebbero far guadagnare ai loro proprietari un reddito secondario significativo, trasportando passeggeri quando altrimenti sarebbero parcheggiate. Però, a oggi, nulla di tutto questo è successo.

Poi, dal parlare di Model 3 e Model Y in grado di fornire servizio di trasporto senza conducente quando inutilizzate, i vertici aziendali hanno iniziato a svelare la volontà di creare un veicolo ad hoc.

Infine, il progetto del robotaxi ha guadagnato importanza e ha avuto la precedenza su progetti più convenzionali – e probabilmente più prudenti – di Tesla. Ad aprile, la Reuters ha riferito che Tesla aveva abbandonato i piani per un veicolo di massa a basso costo, noto colloquialmente come Model 2, a favore di un progetto di robotaxi (Musk ha dichiarato che questo modello più economico è ancora in programma, ma non sembra essere una priorità).

Aspettando l’8 agosto

Andiamo avanti. In aprile, Musk ha dichiarato in un post su X che Tesla svelerà il Robotaxi l’8 agosto. Quel giorno ne sapremo di più sulla data di uscita, sul design e sulle caratteristiche tecniche. Ma non dimentichiamoci che spesso, in passato, agli annunci non sono seguiti i fatti. O sono seguiti con grandi ritardi.

Quindi, per quanto Elon Musk possa fare grandi annunci, sarà meglio prenderli con le molle. Anche perché finora Tesla non è riuscita a terminare lo sviluppo del suo sistema a guida autonoma. E anche qui, il ritardo è passato da settimane a mesi e da mesi ad anni. Quanto manca alla fine della messa a punto del FSD? Nessuno lo sa.

C’è anche da dire che il fatto che il robotaxi sarà svelato quest’estate non significa necessariamente che sia vicino alla produzione. Tesla ha presentato il Cybertruck alla fine del 2019 e i primi esemplari hanno raggiunto i clienti solo 5 anni dopo. Per non parlare della Tesla Roadster, annunciata nel 2017 e ancora chiusa in un cassetto.

Che aspetto avrà il Robotaxi Tesla?

L’8 agosto, però, si spera di vedere almeno che aspetto avrà il Robotaxi. Per ora ci si è basati su una serie di indiscrezioni e qualche indizio. Nel 2022, Musk ha dichiarato che il robotaxi sarà privo di volante e pedali e avrà design “futuristico”.

Walter Isaacson, il biografo di Musk, ha detto che un primo progetto del veicolo aveva un “aspetto da Cybertruck”. Questo potrebbe indicare un’estetica più spigolosa alle più morbide e affusolate Model 3 e Model Y. Isaacson ha anche condiviso un’illustrazione nel suo libro, Elon Musk, che raffigura un piccolo veicolo a due posti con una forma a goccia. In aprile, Musk ha definito il robotaxi come Cybercab. Non è chiaro se questo sia il nome effettivo del modello, ma avrebbe senso, visto lo stile simile a quello del Cybertruck.

In un recente video postato su X, Tesla sembra aver rilasciato qualche ulteriore anticipazione. La clip mostra quelli che potrebbero essere il paraurti anteriore del robotaxi e gli interni bianchi.

In passato, Tesla ha dichiarato che avrebbe costruito il robotaxi utilizzando la sua piattaforma per veicoli di nuova generazione a basso costo. Recentemente, tuttavia, Tesla ha dichiarato che sta accelerando i progetti di nuovi veicoli utilizzando una base “ibrida”, cioè una via di mezzo tra le tecnologie attuali e quelle di prossima generazione. Non è chiaro quale tecnologia sarà alla base del robotaxi.

Come funzionerà il concorrente di Tesla, Uber?

Nel corso di una conferenza stampa di aprile, Musk ha descritto il servizio taxi di Tesla come una combinazione di Airbnb e Uber. L’idea è che la flotta di Tesla comprenderà sia i propri robotaxi sia i veicoli dei proprietari di Tesla che vi aderiscono: cioè, si possiede l’auto e quando non la si utilizza, la si può “affittare” per il servizio di robotaxi.

È una promessa che Musk fa da anni, in varie forme. Nel 2019 ha dichiarato che entro il 2020 fino a 1 milione di Model 3 sulle strade statunitensi sarebbero state impiegate come robotaxi completamente autonomi. Come sappiamo, non è successo. Ma Tesla non ha abbandonato l’idea.

La nuova Tesla Model 3, potrebbe essere usata anch’essa come robotaxi quando inutilizzata

Un servizio unico

Tesla afferma che con il Robotaxi offrirà un servizio che nessuno attualmente è in grado di offrire. Facciamo una panoramica su chi e come sta operando nel settore. Waymo e Cruise, società di taxi autonomi di proprietà rispettivamente di Alphabet e General Motors, utilizzano entrambe versioni modificate di veicoli elettrici di serie per le loro operazioni. Waymo utilizza Jaguar I-Pace, mentre Cruise utilizza Chevrolet Bolt.

Nello sviluppo della loro tecnologia di guida autonoma su strade pubbliche, entrambe le aziende hanno utilizzato autisti di sicurezza che possono monitorare e subentrare se qualcosa va storto. Cruise, che ha interrotto le operazioni dopo aver investito un pedone alla fine dell’anno scorso, sta lentamente riallestendo i suoi veicoli con persone al posto di guida.

Tesla non userà autisti. Probabilmente non ci sarà neanche fisicamente posto per accoglierli a bordo. Anche Zoox lo fa. La startup di Amazon che si occupa di guida autonoma sta lavorando a un servizio di taxi che utilizza veicoli appositamente costruiti e privi di volante. Ma è ancora in fase di sperimentazione e non ha ancora lanciato operazioni commerciali.

I robotaxi del servizio Cruise di General Motors

Perché il Robotaxi Tesla è importante?

Tesla, i suoi investitori e parte degli analisti credono che, quando la tecnologia della guida autonoma sarà definitivamente messa a punto, la Casa potrà guadagnare enormi quantità di denaro in poco tempo. Ed è per questo che, per quanto abbia fatto registrare risultati commerciali sotto le attese, la Casa è ancora quotata così bene a Wall Street. Attualmente vale 544 miliardi di dollari, dieci volte tanto concorrenti come Ford o General Motors. Il Robotaxi funzionante potrebbe addirittura portare a raddoppiare il valore.

Ma gli ostacoli da superare sono ancora tantissimi e di varia natura. Ci sono esperti del settore che dicono che la guida autonoma totale è lontana decenni (non anni). Quindi il rischio che Elon Musk l’abbia sparata grossa, o abbia comunque parlato senza fare i conti con la realtà, è fondato. Tra un paio di mesi ne sapremo di più.

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