Dalla guida autonoma evoluta al supercomputer Dojo: la missione di Elon Musk per fare di Tesla un colosso dell'intelligenza artificiale
Tesla ha tenuto il suo secondo AI Day – stavolta organizzato presso la Gigafactory di Austin, in Texas – e, come tutti avevano previsto, ha presentato il primo prototipo del suo robot umanoide Optimus. È stato mostrato subito, senza tanti convenevoli, da un Elon Musk evidentemente eccitato per i risultati ottenuti.
Ma l’AI Day non è stato l’evento del robot e basta. Tanto è stato detto del presente e del futuro di Tesla. Chiaramente, con un focus sulle nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, passando per Autopilot e supercomputer Dojo. Ma andiamo con ordine.
Un aiutante tuttofare
La cosa interessante è che l’Optimus, che potrebbe arrivare entro 5 anni, sfrutta molte componenti derivate dalle auto. Dal pacco batterie, che in questo caso ha una capacità di 2,3 kWh al sistema di raffreddamento, passando naturalmente dall’elettronica e l’intelligenza artificiale. In questo senso, il robot della Casa americana usa le stesse logiche di un’auto nell’evitare di andare a sbattere contro ostacoli e oggetti.
La differenza? Nel progettarlo, gli ingegneri hanno costantemente tenuto in considerazione il fatto che dovesse essere il più simile possibile a un essere umano. Questo perché gli oggetti, gli edifici e gli ambienti in generale sono costruiti proprio in base alle necessità e alle caratteristiche delle persone. Così, dimensioni, proporzioni e dettagli, soprattutto le mani, sono realizzati riproducendo fedelmente quelli di uomini e donne.
Il programma sull’FSD va avanti
Tesla, durante il suo AI Day, non poteva non affrontare il tema della guida autonoma. Il programma di sperimentazione del Full Self Driving, seppure in forte ritardo sulle tempistiche annunciate, sta evolvendo. Dai 2.000 clienti del 2021 si è passati a 160.000 e la Casa si accinge ora a rilasciare la versione beta 10.69.23 che porta ulteriori migliorie.
Elon Musk ha illustrato i progressi compiuti in termini di mappatura tridimensionale dell’ambiente, di capacità di labeling (la catalogazione delle informazioni raccolte) e accuratezza nella capacità di leggere le situazioni e reagire di conseguenza, ma non ha voluto dare una data di messa in commercio definitiva della tecnologia, che per ora resta ancora provvisoria e disponibile per un numero limitato di automobilisti. Anche perché ci sono ostacoli normativi di difficile superamento.
Un computer sempre più super
Per dare dimostrazione di quanto il Dojo sia in grado di fare oggi, i tecnici Tesla hanno mostrato una video simulazione in cui un Cybertruck e un Semi si muovono in completa autonomia sulla superficie di Marte: il solito gusto della spettacolarizzazione a cui Elon Musk e soci ci hanno abituato, insomma.
Il Dojo, per dare un’idea delle prestazioni raggiunte, al momento è in grado di immagazzinare 30 milioni di gigabyte di filmati e con il prossimo aggiornamento, atteso nei primi mesi del 2023, sarà in grado di arrivare agli zettaFLOPS in termini di numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo.
L’AI Day 2022 si è concluso con tutto il team di ingegneri sul palco insieme a Elon Musk, che ha detto che essendo l’intelligenza artificiale uno dei fattori chiave per il futuro della Casa, in futuro, oltre ad assumere sempre più figure qualificate, terrà con costanza un AI Day all’anno. Di più: sta pensando anche di dare il via a un podcast sull’argomento, per parlare con più frequenza del lavoro che Tesla sta svolgendo.
Il video completo dell’evento:
Fotogallery: Foto – Tesla AI Day 2022