Tesla Model Y – A settembre è lauto più venduta in Europa
Le performance. Lo scorso mese “Tesla ha registrato performance particolarmente positive – una tendenza che abbiamo visto durante l’ultimo mese di ogni trimestre rappresentando poco più di un quarto delle Bev immatricolate in Europa”, sottolinea Jato Dynamics, precisando come la Model Y, anche grazie alla sua sede di produzione in Germania, sia riuscita a compensare il crollo del 50% della Model 3, penalizzata dalla carenza di esemplari in arrivo dalla Cina e dalla crescente popolarità dei veicoli a ruote alte. La Suv “berlinese” ha, così, consentito alla Casa statunitense di mettere a segno nel terzo trimestre di quest’anno una crescita del 17% rispetto a un anno fa, di raddoppiare i volumi rispetto al pari periodo del 2020 e di registrare un +77% rispetto al 2019. Inoltre, la quota di mercato sfiora il 2%, il doppio rispetto a tre anni fa.
Ritorno alla crescita per le Bev. D’altro canto, limitando la classifica mensile alle sole auto a batteria, i primi due posti sono appannaggio proprio della Y e della 3. Seguono, nell’ordine la Volkswagen ID.4 e la Fiat Nuova 500. Quest’ultima è stata immatricolata in 5.078 esemplari, il 6% in più. Alle spalle del cinquino elettrico si piazzano la Dacia Spring, la Skoda Enyaq, la Kia Niro, la Renault Mégane E-Tech, la Volkswagen ID.3 e la Peugeot e-208. Tra l’altro, Jato sottolinea come lo scorso mese le elettriche pure siano tornate a registrare un aumento “significativo” delle immatricolazioni dopo un periodo di “crescita lenta”. Con 160.869 unità immatricolate, i volumi sono saliti del 15%, arrivando a una penetrazione totale del 15,6%, la seconda maggior quota dopo dicembre 2021. Infine, sempre parlando di auto a batteria, non mancano delle sorprese sul fronte dei singoli mercati, tra cui il calo del 17% della Norvegia o del 42% dell’Italia. In ogni caso, il grosso della domanda fa riferimento alla Germania, con il 27% delle immatricolazioni e un +29%, mentre il Regno Unito, con un +16%, è arrivato al 24% di quota e la Francia, con un +32%, al 14%. Nel complesso i mercati tedesco, britannico e francese rappresentano oltre il 60% della domanda totale di elettriche pure in Europa.