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Tesla ritarda la Model 2 e licenzia 15.000 persone: cosa succede

tesla ritarda la model 2 e licenzia 15.000 persone: cosa succede

musk monovolume tesla

La Casa sta costruendo un enorme data center per il Robotaxi. Inevitabili ritardi sul resto, a cominciare dall’auto elettrica economica

La Tesla Model 2 si fa o non si fa?. Il nuovo modello – ora si sa che ha nome di progetto NV9, come riporta la testata americana Electrek – è ancora nei piani della Casa? La maggioranza dice di sì, ma si teme che possa subire forti ritardi. Al riguardo ci sono opinioni contrastanti.

Si sa, infatti, che la Tesla Model 2, o baby-Tesla o Tesla da 25.000 euro, sarà realizzata su una piattaforma di nuova generazione che la Casa americana sta sviluppando da tempo e che servirà da base anche per il Robotaxi. E visto che questo sarà mostrato il prossimo 8 agosto e che ha molto in comune con la Model 2, si pensa che la vetturina possa seguire a ruota. Ma ora pare proprio che non sarà così. Vediamo perché.

Il problema del data center

Il fatto è che Tesla, che nei mesi passati ha compiuto ingenti sforzi sulla messa a punto della nuova piattaforma, ultimamente si è concentrata soprattutto sulla realizzazione di un nuovo gigantesco data center che sorgerà nella gigafactory di Austin, in Texas, e che servirà per la gestione dei dati provenienti dai Robotaxi. Sarà insomma una struttura all’avanguardia sulla guida autonoma.

Nei piani di Elon Musk e soci, il centro sarebbe dovuto essere pronto per l’estate. Invece, stando a fonti vicine alla questione, potrebbe essere operativo soltanto a fine anno o, addirittura, a inizio 2025. Fino a che questo non sarà pronto, della Model 2 non si parlerà neanche.

tesla ritarda la model 2 e licenzia 15.000 persone: cosa succede

Foto – Tesla Model 2, il render di Motor1.com

Tesla Model 2, il render di Motor1

Tesla deve licenziare

A riprova del fatto che Tesla sia indietro sulla timeline ci sono anche i recenti annunci sui licenziamenti. La Casa ha intenzione di tagliare la forza lavoro di più del 10%. Considerando che Tesla ha 140.000 dipendenti, si tratta di qualcosa come quasi 15.000 persone che devono essere lasciate a casa.

Musk ha affermato che si tratti di una conseguenza naturale legata alla riorganizzazione dell’azienda, ma in molti affermano che sia stata imposta dalla battaglia sui prezzi, che ha ridotto i profitti, e (appunto) dal fatto che molti progetti stiano andando avanti a rilento.

“Ci stiamo preparando alla prossima fase di crescita – ha spiegato Musk – e questo richiede una profonda riorganizzazione aziendale, sia in termini di controllo dei costi, sia in termini di efficienza delle varie operazioni”.

Però, il fatto che negli ultimi mesi alcune figure chiave abbiamo lasciato la Casa fa anche pensare che ci siano state divergenze sulla programmazione di lungo periodo.

C’è chi alla Model 2 ci crede ancora

Ma torniamo alla questione Model 2. Tra analisti ed esperti c’è anche chi sostiene che Tesla non abbia congelato il progetto della Model 2. Definito da Musk come una priorità del 2024, il nuovo modello sarebbe ancora in via di sviluppo e potrebbe essere presentato se non in contemporanea con il robotaxi (l’ipotesi è altamente improbabile) almeno nel 2025, anno in cui dovrebbe anche essere avviata la produzione.

A sostegno di questa tesi ci sono anche le voci sulle nuove Gigafactory (Messico e India) e sull’ampliamento degli impianti esistenti, inclusa la Gigafactory Berlino che, dopo la Model Y, dovrebbe ospitare le linee di un modello chiave per i mercati europei.

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