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Tesla rinuncia all’auto economica? Musk nega ma il titolo affonda

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Tesla rinuncia all’auto economica? Musk nega ma il titolo affonda

La bomba atomica è stata sganciata dall’agenzia Reuters a metà pomeriggio. Tesla avrebbe cancellato la tanto annunciata auto economica, la Model 2 da 25mila dollari, che dovrebbe aprire al costruttore di auto elettriche le porte del mercato di massa. L’agenzia internazionale ha citato tre fonti «che hanno familiarità con la questione» oltre a messaggi aziendali visionati dalla stessa Reuters. Tesla continuerebbe a sviluppare robotaxi a guida autonoma sulla stessa piattaforma per veicoli di piccole dimensioni progettata per Model 2, hanno aggiunto le fonti. Il titolo di Tesla, già in seria difficoltà quest’anno (-35%), si è inabissato, perdendo intorno al 6 per cento.

Il ceo della casa di Austin, Elon Musk, ha smentito. «La Reuters sta mentendo», ha scritto su X, il suo social media, ex Twitter. Aggiungendo poi «la Reuters sta morendo», a commento del post di un profilo denominato DogeDesigner che riporta i dati del calo di audience dell’agenzia: «Reuters is lying because Reuters is dying», Reuters mente perché sta morendo, il commento di DogeDesigner.

Musk aveva parlato per la prima volta di un modello da 25mila dollari durante un evento organizzato dall’azienda nel settembre 2020. In quell’occasione, il ceo aveva dichiarato che una serie di innovazioni a cui Tesla stava lavorando gli davano la certezza che l’azienda avrebbe potuto produrre un veicolo elettrico a quel prezzo entro circa tre anni.

Il biografo di Musk, Walter Isaacson, ha scritto nel libro pubblicato a settembre che il tycoon ha «ripetutamente posto il veto» sui piani di produzione di un modello meno costoso. Isaacson ha scritto anche che Musk credeva che gli sforzi di Tesla per la guida autonoma avrebbero reso superflua l’auto da 25mila dollari.

Ma la mancanza di un modello a basso prezzo nella gamma di Tesla, più di tre anni dopo, si sta effettivamente rivelando un problema, nonostante la politica di taglio dei prezzi dell’ultimo anno.

La cinese BYD, che ha una gamma di veicoli elettrici mediamente più economici, insidia da vicino la leadership di Tesla per quanto riguarda le auto a batteria (BYD produce anche auto ibride plug-in) ed ha già superato una prima volta l’azienda americana nel quarto trimestre dello scorso anno.

Questa settimana, Tesla ha registrato il primo calo delle consegne trimestrali dal secondo trimestre 2020.

E comunque nulla avrebbe lasciato presagire un tale colpo di scena. Anche perché ancora fino a pochi giorni fa la stampa specializzata parlava dell’ipotesi di una Model 2 crossover costruita su una nuova piattaforma (progetto Redwood) e con nuove gigapress per stampare la scocca in un’unica soluzione.

«Questa decisione – ha commentato Dan Ives, analista di Wedbush e tradizionalmente incline a sostenere una traiettoria di crescita del titolo – si tradurrebbe in un momento buio per Tesla. Sarebbe un incubo se il progetto di questa auto venisse abbandonato, un duro colpo per la narrativa toro di Tesla nei prossimi anni».

«Mi aspetto – ha ragionato Sam Abuelsamid, analista di Guidehouse Insight – che Tesla abbia deciso che i margini su questo nuovo prodotto sarebbero stati troppo esigui e che la probabilità che i clienti scegliessero di pagare un extra per il FSD (Full Self-Driving) fosse bassa. Inoltre, dato il modo in cui si prevedeva di costruire questo prodotto, riducendo al minimo i costi di assemblaggio, le tariffe assicurative sarebbero state probabilmente molto alte. I premi assicurativi elevati renderebbero l’auto meno attraente per chi cerca qualcosa di accessibile».L

Diversa la lettura di Michael Ashley Schulman, capo degli investimenti di Running Point Capital: «Plaudo alla mossa coraggiosa di Tesla di definire la propria nicchia di veicoli elettrici nella fascia alta e di non cercare di essere per tutti. Sta cedendo quote di mercato per ottenere margini e redditività migliori».

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