Abbiamo provato la Tesla “per tutti” e non sono mancate le sorprese, soprattutto per chi ama guidare
L’abbiamo provata. Finalmente, verrebbe da dire, dopo i ritardi che si sono accumulati negli ultimi 20 mesi, da quando cioè Elon Musk ha presentato la Tesla Model 3 di fronte a una platea selezionata e iper eccitata; e da quando i primi fedelissimi hanno versato 1.000 euro di anticipo per aggiudicarsi la vettura prima di tutti gli altri. Si tratta di un modello cruciale per il marchio, dal momento che è il primo progettato per il grande pubblico.
Com’è
Come va
Fermo al semaforo, di notte, non riesco a capire se dietro di me c’è un’altra auto oppure no: la Model 3 ha un posteriore così alto che la visibilità posteriore è a dir poco critica, al punto che i fari anteriori della maggior parte delle altre macchine rimangono al di sotto della base del lunotto. Poi il semaforo diventa verde e iniziano le buone, le ottime notizie, perché se è vero che questa non è una P100D, è vero anche che la spinta è tanta, sempre, al punto che il tempo dichiarato di 5,1 secondi per lo 0-96 km/h (0-60 miglia all’ora) mi pare fin troppo “prudente”. Quanto alla rigenerazione, il guidatore può scegliere fra due modalità: Standard e Low, con la prima che offre un “freno motore” più aggressivo e una ricarica più efficace. Per quello che mi riguarda, avrei preferito una rigenerazione più forte, almeno a scelta. Ottimo invece l’handling. Guidare la Model 3 è entusiasmante: anche se non ho potuto spingere più di tanto, l’impressione è stata quella di una grande prontezza nei cambi di direzione e di sicurezza nelle reazioni. Il merito? Come sulla Model S, del baricentro basso, a pochi cm dall’asfalto, in virtù del posizionamento delle batterie sotto al pavimento della vettura. Un’architettura che in pratica permette di ridurre a zero il rollio, pur senza ricorrere a tarature estremamente rigide di molle e ammortizzatori. Irreprensibile, infine, il funzionamento del cruise control adattivo, che si attiva dalla leva alla sinistra del piantone di sterzo.
Curiosità
Per allargare il campo visivo della telecamera posteriore di parcheggio, Tesla ha optato per un angolo di inquadratura molto ampio. Una scelta che però ha uno svantaggio: la distorsione delle immagini, che un po’ mi disorienta e complica un po’ la valutazione degli spazi.
Quanto costa
La scheda
Autonomia: 496 km (352 per le versioni “base”)Accelerazione 0-96 km/h (0-60 mp/h): 5,1 secondi (5,6 per le versioni meno potenti)
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Foto di: Francesco Stazi