Ricercatori americani usano un particolare solvente elettrolitico che evita la formazione di dendriti. Densità +40%
Tra le batterie di prossima generazione più promettenti ci sono quelle al litio metallico. Hanno densità energetica e velocità di ricarica molto elevate ma soffrono, al contempo, di rapido degrado delle prestazioni. In più, sono anche facilmente incendiabili. Ed è per questi due motivi che non si sono ancora diffuse.
Il solvente segreto
I ricercatori dell’istituto americano con sede a Lafayette, nell’Indiana, hanno adottato un diverso approccio per risolvere la questione del degrado. Hanno capito infatti che per proteggere l’anodo, che è in litio metallico anziché graffite, avrebbero dovuto lavorare sulla composizione dell’elettrolita. E hanno scoperto che con la formula chimica giusta si potevano compiere grossi passi avanti.
Vilas Pol in persona, che gestisce l’omonimo istituto, spiega: “È fondamentale sviluppare meticolosamente un’adeguata composizione dell’elettrolita in modo che funzioni in modo corretto con gli anodi e i catodi di questo tipo di batteria”. Ed è proprio qui che risiede la novità. I ricercatori hanno scoperto che utilizzato etere isopropilico altamente non polare come solvente elettrolitico si garantisce il corretto funzionamento di una batteria al litio metallico anche a tensioni che rendono questo tipo di accumulatore adatto per vari scopi industriali e commerciali.
Lo spaccato di un’attuale batteria per auto elettriche
Densità maggiore del 40%
“Realizzare un ciclo a lungo termine dell’anodo al litio metallico e del catodo ad alta tensione simultaneamente con l’elettrolita diluito a base di etere ha rappresentato la sfida principale in questo studio – dice Zheng Li, uno degli autori della ricerca –. Gli eteri hanno una scarsa stabilità all’ossidazione nonostante la loro ragionevole compatibilità con l’anodo metallico. Ma siamo riusciti a mantenere costanti le loro prestazioni anche ad alta tensione”.
Sempre più speso si sente parlare di batterie al litio metallico. È interessante notare come alcune ricerche che provano a definire tecnologie che consentano il debutto sul mercato di questo tipo di accumulatori potrebbero in un futuro addirittura combinarsi tra loro, portando alla nascita di prodotti dalle prestazioni effettivamente di livello superiore.
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