MV Agusta Superveloce 1000 Serie Oro [VIDEO e GALLERY]
Prodotta in serie limitata assemblata a mano e numerata, la Superveloce 1000 Serie Oro evolve il concetto di moto Neo Retrò iniziato con la versione 800. Sviluppata sulla piattaforma della naked Brutale 1000 RR, la Superveloce ne utilizza il telaio, il monobraccio e naturalmente il motore quattro cilindri in linea. Esteticamentela Superveloce 1000 prende spunto da un modello da corsa degli anni ’70, la MV 500 che nel 1972, 50 anni fa, ha portato al debutto le prime ali con funzione aerodinamica.
Oggi quella suggestione tecnica e stilistica si sviluppa e concretizza in una chiave che potremmo persino definire futuristica. Allo stesso tempo il richiamo al passato fa della Superveloce 1000 Serie Oro un’erede concettuale delle moto da gara degli anni Sessanta e Settanta, rievocando in questo modo la tradizione di avanguardia tecnologica del marchio italiano.
Ponendo attenzione ai dettagli, i copridischi in fibra di carbonio dei freni anteriori evocano i freni a tamburo del passato, ma contribuiscono allo stesso tempo a raffreddare le pinze e, opportunamente incanalato, raffredda il radiatore dell’acqua e dell’olio. Lungo la carenatura le prese d’aria più esterne e basse ospitano appendici aggiuntive rispetto a quella principale: generano deportanza sulla ruota anteriore e creano una depressione dietro il radiatore dell’olio, velocizzando l’espulsione dell’aria calda che ha appena attraversato il radiatore stesso.
Grazie alle appendici aerodinamiche vengono genereati 39,2 kg di deportanza a 320 km/h.
Tutti gli elementi della carrozzeria sono realizzati in fibra di carbonio (40 elementi in totale nella nobile fibra), fatta eccezione per il serbatoio in resina termoplastica.
Il quattro cilindri di 998 cc esprime 208 CV a 13000 giri/min (212 CV con kit racing) e 116,5 Nm a 11000 giri/min, ed è dotato di contralbero che gira a doppia velocità rispetto all’albero motore primario, con l’obiettivo di eliminare le vibrazioni in alta frequenza e rendere più facile e rapido l’inserimento in curva. In termini numerici, MV Agusta dichiara di aver ridotto le vibrazioni del 54% a 14000 giri/min.
L’elettronica è da riferimento, con una mappa della centralina definita specificamente per questo modello, abbiamo così impostiazioni peculiari per il cambio elettronico MV EAS 3.0 (Electronically Assisted Shift Up & Down)e per le regolazioni dell’impianto ABS Cornering Continental MK100 con RLM (Real Wheel Lift-up Mitigation). Il controllo di trazione disinseribile prevede 8 livelli di intervento, mentre il wheelie control sfrutta i dati raccolti dalla piattaforma inerziale.
Pur sfruttando l’eccellente base motoristica, di sospensioni e telaio della Brutale 1000 RR, la distribuzione dei pesi della Superveloce 1000 Serie Oro è differente. Le sospensioni fanno affidamento su una forcella Öhlins Nix EC con trattamento superficiale TiN, completamente regolabile e con gestione elettronica di estensione e compressione; la regolazione del precarico molla è manuale. Il monoammortizzatore è anche’esso Öhlins a gestione elettronica (modello EC TTX) e collegato al monobraccio in lega di alluminio con perno ad altezza regolabile (+/- 4 mm), garantisce un’escursione ruota di 120 mm. Anche l’ammortizzatore di sterzo Öhlins dispone della regolazione elettronica, integrabile con quella manuale. L’impianto frenante vede pinze Brembo Stylema monoblocco radiali e dischi di 320 mm davanti, disco in acciaio di 220 mm dietro con pinza Brembo a due pistoncini.
La strumentazione TFT da 5,5 pollici è stata aggiornata, rispetto alla Brutale 1000 RR, in tutte le principali funzioni e sfoggia una grafica dedicata; immutata la possiiblità di connettere lo smartphone con MV Ride App per interfacciarsi con la dotazione elettronica e il motore ma anche di collegare il telefono, la navigazione, la registrazione dell’itinerario e il trasferimento dei dati di viaggio.
Meno estrema rispetto ad altre moto del Marchio di Schiranna la posizione di guida: MV dichiara infatti di aver scelto un’ergonomia progettata per garantire al pilota un comfort pari a quello di una moto di un segmento meno sportivo. Le pedane sono regolabili in altezza in modo da definire una triangolazione con manubrio e sella quanto più possibile personalizzabile.
In collaborazione con Moto.it