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MotoGP | Marquez: "Il mio futuro non si deciderà questo weekend"

Sebbene Marc Marquez abbia detto a Misano, prima di intraprendere il tour asiatico, che intendeva rivelare le sue intenzioni per il 2024 “tra l’India e il Giappone”, sembra che la decisione finale, se è già stata presa, non sarà ancora resa pubblica.

A Motorsport.com risulta che Honda non bloccherebbe l’uscita dello spagnolo se non volesse più guidare la RC213V nella prossima stagione, ma non è nemmeno chiaro se il numero 93 abbia già deciso di rompere con il suo marchio storico, con il quale è stato a braccetto fin dal suo debutto in MotoGP nel 2013 e con il quale ha vinto tutti e sei i suoi titoli della classe regina.

Alberto Puig, team manager HRC, sta cercando da settimane di mettere a punto un piano di contromisure per il pilota di Cervera, per dare al costruttore giapponese un’ultima possibilità di cambiare l’approccio alla progettazione e allo sviluppo dei suoi prototipi. Questa strategia prevede l’assunzione di alcuni ingegneri specializzati in settori specifici, come l’aerodinamica, che oggi è diventata molto importante nella MotoGP.

“Durante questo fine settimana non ho intenzione di dire nulla su dove correrò l’anno prossimo. Cercherò di aggirare le domande nel miglior modo possibile, ma sono concentrato sulla pista”, ha detto Marquez, in una delle sue prime apparizioni a Motegi, dove saranno presenti gli alti dirigenti della Honda, guidati da Shiniji Aoyama, responsabile della divisione due ruote del costruttore.

“Logicamente, ci saranno riunioni per migliorare il progetto per il futuro, che è l’obiettivo di tutti. Il mio futuro non sarà deciso questo fine settimana. Possono ancora succedere cose che influenzeranno la mia decisione, o forse no”, ha aggiunto il catalano.

Per quanto riguarda l’eventualità che uno degli incontri con i capi della Honda, in programma in questi giorni in Giappone, possa cambiare la direzione della sua decisione, Marquez ha detto che “forse ho già cambiato idea, nessuno è dentro la mia testa”.

In attesa di vedere se la Honda riuscirà a fare una mossa e a convincere il suo uomo di punta a rispettare almeno l’anno rimanente del suo contratto, Marquez preferisce non aprire bocca a questo proposito e concentrarsi su ciò che accadrà in pista, dove spera di offrire una versione simile a quella dello scorso fine settimana, in India, dove sabato ha conquistato il suo secondo podio nella Sprint.

“Su questo circuito possiamo fare un buon weekend grazie al tipo di curve: molto stop and go, che è il profilo meno dannoso per la nostra moto. Probabilmente non saremo competitivi come a Buddh, ma non sarà così male come a Montmelò”, ha detto il 93enne.

Inoltre, mercoledì è stato ufficializzato il calendario provvisorio della prossima stagione, con 22 gare in programma, un numero mai visto prima. Per Marquez, come per molti altri, l’introduzione del nuovo format di weekend, con le Sprint, sottopone l’intero paddock, e soprattutto i piloti, ad un notevole stress.

“È che 22 gare sono tante. Questo nuovo format è molto impegnativo per i piloti, con una Sprint in ogni Gran Premio. Stiamo assistendo a molti infortuni e a molte cadute. Ora siamo in pista più a lungo, siamo al limite per più tempo, il che significa più fatica e quindi più errori. È una ruota. A livello umano è troppo”, ha concluso Marquez.

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Marc Márquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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