La futura generazione andrà verso l'elettrificazione, un mild hybrid probabilmente; le parole del responsabile dello sviluppo su una MX-5 turbo sembrano escludere un domani elettrico
Per dirla con le parole di chi è il responsabile dello sviluppo della Mazda MX-5, prima di immaginare un futuro elettrico a batteria per un modello iconico, servirebbe porsi poche, semplici, domande da appassionati puri.
Parole che, sul futuro della MX-5, sembrano escludere in modo chiaro, netto e ovvio, per interpretazione estensiva, un progetto elettrico a batteria. La connessione diretta tra guidatore e auto, la leggerezza, la reattività del motore, sono condizioni imprescindibili per una Mazda MX-5 davvero fedele alla propria storia.
Il sistema Miata: leggerezza e reattività
Lo sono al punto tale che Coleman esclude qualsiasi evoluzione verso un motore turbo o incrementi di potenza oltre i valori attualmente garantiti dalla MX-5 ND 1.5 e 2.0 aspirati. Di più: l’extra di potenza trovato con il 2 litri non era un risultato fissato tra gli obiettivi dei tecnici, è stato, piuttosto, il risultato d’aver spostato il regime del limitatore più in alto.
“Non è che l’avere maggior potenza, di per sé, sarebbe una cattiva cosa, però ci sono dei compromessi. Perderemmo il valore che otteniamo dalla Miata essendo così incredibilmente leggera”.
Figurarsi quanto avrebbe da perdere un’idea futura, di Mazda MX-5 NE, con un sistema elettrico.