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Mazda CX-5

Novità

Mazda CX-5 (2023), perché comprarla e perché no

Aggiornata fuori e dentro, sfoggia un abitacolo curato e un'anima da instancabile viaggiatrice. Ruvido il 2.2 turbodiesel

mazda cx-5 (2023), perché comprarla e perché no

Per il 2022, il SUV medio di Mazda si è aggiornato in alcuni dettagli chiave, utili a rinfrescare quello che è un modello di successo ma con qualche anno sulle spalle. La CX-5 restyling sfoggia nuovi gruppi ottici, colori inediti e anche particolari interni, tra cui il vano per la ricarica wireless.

Scopriamola insieme in questo Perché Comprarla!

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Ci piace Non ci piace
Finiture dell’abitacolo Ruvidità turbodiesel
Spazio a bordo Mirroring via cavo
Dotazione di serie No ibrido in gamma

Verdetto

7.2 / 10

La Mazda CX-5 è un SUV accogliente, spazioso e che si guida bene, capace, oggi ancora di più, di affascinare con un design moderno e pulito. L’abitacolo è accogliente e ben rifinito, arricchito da una dotazione di equipaggiamenti che soltanto i più esigenti avranno bisogno di integrare.

La guida è quella di una “macinachilometri”, adatta a ogni tipo di viaggio. Peccato che non ci sia però una versione ibrida in gamma, nemmeno mild hybrid: l’avrebbe resa più interessante per coloro che vogliono beneficiare dei diversi vantaggi di un’auto elettrificata. Del resto, c’è una concorrenza che fa meglio nello stupire con tecnologia e effetti speciale. Ma la CX-5, dal canto suo, rinuncia ai fronzoli e punta sulla qualità. 

mazda cx-5 (2023), perché comprarla e perché no

Dimensioni, bagagliaio e spazio

Ora che a listino è arrivata la CX-60, ammiraglia a ruote alte di dimensioni generose, la CX-5 si trova nel mezzo della gamma Mazda. La lunghezza, infatti, parla di un corpo vettura lungo poco più di quattro metri e mezzo, dunque nel pieno del segmento medio.

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Anche l’altezza è importante, dunque lo sviluppo in verticale consente un ottimo sfruttamento degli spazi interni. L’accesso dietro è ampio e, una volta a bordo, non ci sono problemi per ginocchia e testa neanche per chi è alto oltre 1,90 m.

Discorso diverso per chi sta al centro: il tunnel è piuttosto ingombrante e la seduta sporgente, tanto che si tocca con le ginocchia. Meglio in quattro, dunque, così si può sfruttare l’ampio bracciolo con un vano rivestito, un portabicchieri e i comandi per i sedili riscaldabili, mentre sulla console ci sono le bocchette d’aerazione. 

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Venendo al bagagliaio, le superfici sono regolari, la soglia piatta e i materiali di buona fattura. 
Intelligente il piano diviso in due, che rende facile l’accesso al doppiofondo e la creazione di una paratia divisoria.

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Il segmento si può anche nascondere sotto l’altro e in questo modo è più facile riporre la cappelliera, di tipo avvolgibile, non prima di aver rimosso due tappi anche questi rivestiti in moquette. Sui lati ci sono due vani, uno dei quali dotato di cinghia regolabile. C’è anche una presa 12V e le leve per abbattere gli schienali in configurazione 40:20:40. 

Le misure  
Fuori  
Lunghezza 4,57 metri
Larghezza 1,84 metri
Altezza 1,68 metri
Passo 2,70 metri
Dentro  
Bagagliaio 550 / 1.620 litri

Plancia e comandi

L’impostazione della plancia della CX-5 risale al 2017 ma tutto è proprio dove dev’essere, a cominciare, per esempio, dai comandi del climatizzatore, “fisici” e a portata di dito. Subito sotto c’è una delle novità di questo restyling, cioè lo slot per la ricarica ad induzione dello smartphone, ma non manca nemmeno una vecchia e cara 12V. Sul tunnel ci sono i rotori per controllare l’infotainment, ma la superficie nera vicino al cambio è esposta a ditate e graffi.

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Di attenzione alla qualità ce n’è davvero tanta, dalla scelta della pelle sulla plancia ben accoppiata a legno e metalli al fondo gommato del portaocchiali. Sono gommati anche i vani sotto al bracciolo centrale, non regolabile, che ospitano anche due prese USB e una 12V. Un altro dettaglio che mostra l’attenzione progettuale? Ci sono degli incavi per far passare senza problemi i cavi.

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Il cassetto anteriore è completamente rivestito internamente e il tunnel centrale ha dei fianchetti imbottiti per evitare di sbattere le ginocchia. La stessa cura si ritrova sui pannelli porta, anche dietro, e i vani laterali anteriori sono belli capienti.

Come va e quanto consuma

La posizione di guida rialzata consente di avere una bella visibilità a 180°, considerando anche l’ampia superficie vetrata. Per la vista posteriore invece c’è un nuovo sistema di telecamere anche con vista zenitale, dall’alto, dunque le manovre sono agevolate. Lo sterzo, in queste situazioni, non è tanto leggero.

I cerchi sono da 19 pollici con gomme 225/55, dunque la spalla è generosa e infatti l’assorbimento delle irregolarità stradali è molto buono e anche l’insonorizzazione anche dai fruscii aerodinamici in autostrada.

mazda cx-5 (2023), perché comprarla e perché no

Sulle curve più veloci si percepisce un po’ la tendenza a coricarsi, dunque il rollio si sente e lo sterzo perde un po’ di precisione. Tenuta di strada e guidabilità, comunque, sono di alto livello grazie al sistema Mazda G-Vectoring Control. Insomma, la CX-5 è un’auto dalla guida composta e sincera ma dall’impronta turistica, da viaggiatrice, più che sportiveggiante.

Il turbodiesel che sto guidando, un 2.2, ha 184 CV e 445 Nm di coppia. Tocca quota 208 km/h e lo 0-100 lo fa in 9,6”. È abbastanza ruvido e lo si avverte in abitacolo, ed è abbinato alla trazione integrale e ad un cambio automatico a 6 marce un po’ lento nelle cambiate.

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Per quanto riguarda i consumi, in città si fanno oltre 13 km/l. In extraurbano si fanno circa 15,5 km/l e in autostrada 13,5 km/l, perciò la media è di 14 km/l, cioè 7,1 l/100 km. 

Versione provata  
Motore 2.2 turbodiesel
Potenza 184 CV
Coppia 445 Nm
Cambio Automatico a 6 marce
Trazione Integrale

Prezzi e concorrenti

Il listino parte da poco più di 35.000 euro per la versione Business con motore 2.0 benzina e 38.000 col 2.2 turbodiesel. La Exceed parte invece da 38.000 euro per i benzina e 40.000 per i diesel, e poi ci sono i tre allestimenti caratterizzati Newground, Homura e Signature. Quest’ultimo può arrivare alla soglia dei 50.000 euro. 

Di rivali ce ne sono davvero tantissime, basta citare le premium come la Mercedes GLA, BMW X1 e Audi Q3, oppure ancora la Volkswagen Tiguan, le coreane Hyundai Tucson e Kia Sportage, la Ford Kuga o la Toyota RAV4.

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