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La Regie è già nel futuro, Dacia la casa emergente. Sotto i riflettori del Salone di Ginevra il gruppo Renault è protagonista

GINEVRA – La Francia è a qualche centinaio di metri dal Palexpo e, visto che gli altri costruttori hanno deciso di starsene a casa, il gruppo Renault ha fatto di Ginevra il proprio comodo salotto. I motivi per goderselo ci sono tutti: vendite che vanno a gonfie vele (+17% in Europa e +31% in Italia nel 2023), il miglior bilancio in 125 anni di storia (fatturato di 52,4 miliardi con margine del 7,9%) e lo scintillìo del premio “Auto dell’Anno 2024” per la Scénic appena messo nella vetrina del mobile buono ereditato dalla nonna. In un clima del genere anche il mancato collocamento in borsa di Ampere non può incidere sul buon umore.

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«Ampere è un progetto industriale, non finanziario» va ripetendo il ceo Luca de Meo nelle tante lingue che conosce, non nascondendo che i soldi degli investitori gli avrebbero fatto comodo, ma che i programmi non cambiano, proprio mentre l’avventura sta iniziando con la novità tanto annunciata quanto attesa: la nuova R5 che rinasce elettrica e punta dritta al cuore con uno stile inconfondibile, ma guarda anche al portafogli con un prezzo di attacco annunciato sotto i 25mila euro. Basata sulla piattaforma AmpR Small, la nuova nata ha tanti contenuti effettivi ed ideali. Quando la prima Renault 5 fu presentata nel 1972, la crisi petrolifera era alle porte, ma lei era compatta, aveva già gli scudi in plastica, il portellone e motori parchi nei consumi. Ne furono prodotte 9 milioni fino a quando, nel 1996, passò il testimone alla Clio.

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La nuova R5 deve invece affrontare le sfide della transizione energetica e della democratizzazione dell’auto elettrica con un corpo vettura lungo 3,92 metri e uno spazio interno ampio e pratico, con un bagagliaio da 326 litri, ma anche tecnologico e nostalgico quanto basta. La strumentazione è tutta digitale, fa il suo debutto l’assistente vocale Reno e tutti i suoni, compreso quello esterno obbligatorio fino a 30 km/h, sono firmati niente di meno che da Jean-Michelle Jarre. Dal sapore hi-tech gli accessori stampati in 3D mentre sotto il cofano ci sono 3 motori (70, 90 e 110 kW) e sotto il pavimento la batteria da 40 kWh (300 km di autonomia) o 52 kWh (400 km), dotata di caricatore fino a 100 kW, bidirezionale (V2G) e con la possibilità di alimentare dispositivi esterni (V2L).

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Il peso contenuto (tra 1.350 a 1.450 kg), il baricentro basso, le sospensioni posteriori multi-link e lo sterzo diretto promettono agilità in città (inversione ad U in 10,3 metri) e divertimento tra le curve. La sostenibilità poi non è solo nell’assenza del tubo di scarico. La nuova Renault 5 sarà riciclabile all’85% ed è costruita al 19,4% da materiali riciclati e al 26,6% provenienti dall’economia circolare per un’impronta di CO2 inferiore del 35% rispetto alla Zoe. Del resto, il sistema industriale di Ampere punta a recuperare tutto quello che produce per reimmetterlo nella catena del valore. Il prossimo obiettivo è la Twingo elettrica a 20mila euro entro nel 2026, magari sfruttando le economie di scala ottenibili condividendo il progetto con un altro costruttore – colloqui sono stati avviati con Volkswagen – ma nel frattempo il gruppo francese presidia quella fascia di prezzo con la Dacia Spring, una scommessa nata nel 2021 e ha portato oltre 140mila clienti dentro un marchio che vuole interpretare la sostenibilità ambientale sempre in funzione di quella economica, ma è anche impegnato nella promozione della propria immagine con altre iniziative, come la partecipazione alla Dakar nel 2025 con la Sandrider alimentata da carburanti sintetici.

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A Ginevra ci sono la Duster di terza generazione, alla vigilia dell’introduzione sul mercato con motori GPL, mild-hybrid e full-hybrid, e la Spring rinnovata. I motori sono sempre da 33 kW o da 48 kWh e la batteria da 26,8 kWh per un’autonomia di almeno 220 km, ma ora la Spring ha un caricatore con il quale può anche rifornire una e-bike o un barbecue, inoltre è ancora più digitale (ci sono Android Auto e Apple Carlay wireless) e sicura (ha la frenata automatica d’emergenza in città). Il tutto con un design più fresco mantenendo immutati il peso (meno di mille kg) e i 3,7 metri di lunghezza, con un prezzo ancora più invitante: meno di 20mila euro, al netto degli incentivi.

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