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Jeep Wrangler, 5 milioni di unità vendute in tutto il mondo: storia di un marchio iconico

Sono cinque milioni le unità di Wrangler vendute in oltre 37 anni di storia. Sono passate oltre quattro generazioni, infinite personalizzazioni e tantissimi chilometri percorsi fuori dall’asfalto. Wrangler è venduto praticamente in ogni continente, diventando facilmente il simbolo stesso del fuoristrada per eccellenza. Nonostante gli ammodernamenti e la tecnologia, non ha perso la sua anima grezza da vettura fuoristradistica pura, con un telaio a longheroni e traverse, mentre molti altri competitor sono ormai passati alla moderna scocca portante. Cambia il design, cambiano gli interni e crescono le dimensioni, ma ancora oggi Wrangler conserva quell’anima avventuriera ereditata dalla celebre Willys, il furgoncino tutto fare utilizzato dall’esercito americano a partire dal 1941.

Arriva proprio ieri la notizia da Torino, quartier generale di Jeep per l’Italia e l’Europa. La cinquemilionesima Jeep Wrangler è stata consegnata ad un fortunato residente della cittadina di Camden, New Jersey, USA. Colore blu brillante, configurazione standard a quattro porte e motorizzazione a benzina. Un fortunato cliente di Wrangler non solo per essere il proprietario dell’esemplare numero 5.000.000 ma soprattutto per aver ricevuto a sorpresa un buono da oltre 5.000 dollari da spendere in Jeep Performance Parts by Mopar, con cui poter modificare estetica e meccanica del celebre fuoristrada. Come se non bastasse, la vettura è anche coperta dalla dall’assistenza Jeep Wave a vita, permettendo così di beneficiare di assistenza e manutenzione speciale oltre a partecipare ad eventi esclusivi per clienti di lunga data del brand.

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Jeep Wrangler YJ

Era il 1982 e in quel di Jeep si decise di avviare i lavori per la progettazione della nuova Jeep CJ-7, colei che avrebbe raccolto l’eredità della celebre Jeep CJ, ovvero la versione stradale dell’immortale Willys MB. Da camionetta dell’esercito a fuoristrada stradale accessibile, la CJ fece un notevole scalpore alla sua presentazione al Salone di Chicago del 1986. Compatta (solo 3,80 metri), con due porte e un tetto rimovibile, pose le basi per il nuovo fuoristrada del “popolo”, con un prezzo accessibile e una meccanica affidabile per superare qualsiasi ostacolo. Importata inizialmente dalla American Motor Corporation (AMC), proprietaria del brand, insistette per inserire maggior comfort sull’auto, al fine di ampliare le possibilità di acquisto di diversi clienti. Conservò il telaio a longheroni e traverse, con sospensioni ad assale rigido tipiche della CJ. Gli interni furono realizzati in pelle e materiali più solidi, per resistere al sole e alle intemperie. Furono proposti solo motori a benzina, 2.5 a quattro cilindri e cambio manuale o 4.2 sei cilindri da 112 CV e cambio con marce ridotte o automatico a tre rapporti e ridotte incorporate. Nel 1991 l’importazione in Europa passò poi dalle “mani” di Renault a Chrysler, che rilevò il brand da AMC, introducendo anche il nuovo sei cilindri 4.0 da 180 CV. La produzione della YJ fu poi spostata da Brampton a Toledo, in Ohio, laddove era stata costruita la celebre CJ per l’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Jeep Wrangler TJ

Nel 1996 arriva il “TJ”, la seconda generazione con fari tondi e l’ormai iconica griglia a sette feritoie Debuttò al Salone di Detroit di quell’anno, con un design più raffinato e finiture migliori al fine di diventare più confortevole e comoda soprattutto per lunghi spostamenti. Le sospensioni a balestra lasciano spazio alle nuove Quadra-Link, con assale rigido integrato, oltre a nuove molle derivate dalla più civile Grand Cherokee. Lato motori si ritrova il 2.5 AMC da 150 e 4.0 sei cilindri in linea AMC 242. Nel 2022 arriva un nuovo motore 2.4 benzina da 147 CV, sia manuale che automatico, mentre iniziano le personalizzazioni grazie alla versione Rubicon, principalmente pensata per un off-road più intenso: era dotata di blocchi anteriori rinforzati e sospensioni con materiali più resistenti, oltre a pneumatici specifici e parafanghi con fissaggi a vite a vista. Dal 2004 arriva anche la versione Unlimited, a passo lungo ma sempre con due portiere.

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Jeep Wrangler JK

Sul finire del 2006 è pronta al debutto la terza generazione di Wrangler, con sigla JK. Tutto nuovo il design, finalmente contemporaneo e con elementi estetici più raffinati. Sparisce il tetto in tela a beneficio di una carrozzeria rigida, sempre poggiata su un telaio a traverse e longheroni. Debutta la versione a passo lungo con quattro porte, oltre ad altre edizioni come Sport, Sport Plus, Sahara (con tetto rimovibile) e Rubicon. Sebbene il prezzo crebbe notevolmente, fu l’edizione di maggior successo, con ben 2.165.678 esemplari prodotti in tutto il mondo. Le dimensioni aumentarono notevolmente, circa 80 cm in più per ogni versione, sfiorando ora i 4,8 metri nell’esemplare a passo lungo, con un peso ora a cavallo delle due tonnellate. Dopo un soft restyling del 2011, continuo la produzione fino al 2018, vantando motori ben più potenti come il nuovo 3.6 benzina V6 da 284 CV e il primo diesel 2.8 di cilindrata da 177 CV.

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Jeep Wrangler JL

L’ultima e attuale generazione prende il nome di Wrangler JL e fu presentata al Salone di Los Angeles del 2017, con la produzione avviata a inizio 2018. Fu fortemente voluta da Sergio Marchionne, che decise di investire oltre 700 milioni di dollari nello stabilimento di Toledo, per ammodernare macchinari e linee di produzione, per accogliere la nuova vettura. Tutta nuova la piattaforma a longheroni e traverse, alleggerita di ben 90 kg e capace di vantare livelli di torsione superiori del 45% rispetto al modello uscente. E’ stata predisposta per poter accogliere nuove trasmissioni automatiche ZF ad otto rapporti, oltre al potente V8 Hemi e, negli anni successivi, anche la nuova meccanica ibrida 4xe, con batteria agli ioni di litio da 17 kWh. Conserva anche le sospensioni ad assale rigido con cinque punti di ancoraggio, mentre offre tre differenti sistemi di trazione integrale: Command-Trac, Selec-Trac e Rock-Trac. Non possono mancare le portiere rimovibili, il parabrezza ribaltabile e la versione con tetto in tela rimovibile.

Completamente nuova la gamma motori, differenziata per area geografica a seconda delle normative antinquinamento. Si passa dal 2.0 turbo benzina da 272 CV al 3.6 V6 Pentastar da 288 CV, entrambi anche mild-hybrid (solo in USA), mentre lato diesel si trova il 3.0 V6 Multijet da 262 CV per l’America e il 2.2 Multijet da 200 CV per l’Europa. Arriva anche la potente Rubicon 392 con il 6.4 V8 Hemi da 476 CV con trazione integrale Selec-Trac con assali rinforzati e blocco elettronico dei differenziali, oltre al cambio ZF ad otto rapporti, sospensioni con ammortizzatori Fox e launch control. Pensata per il mercato europeo, arriva nel 2021 anche la Wrangler 4xe, con la batteria agli ioni di litio e il 2.0 turbo benzina abbinato a due unità elettriche collocate sul posteriore. La potenza complessiva è di ben 380 CV e 637 Nm di coppia, oltre a circa 53 km a zero emissioni e una trazione integrale permanente al pari delle versioni endotermiche.

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