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Jaguar GT elettrica: immagini, anticipazioni, uscita

In certi casi, il silenzio può diventare assordante e caricarsi d’interrogativi. Come nel caso della pausa di comunicazione che, fino a qualche tempo fa, ha accompagnato una Casa nobile come la Jaguar. Un’impasse spezzata mesi fa da una conferenza stampa in Inghilterra, in cui la Jaguar Land Rover ha annunciato investimenti miliardari, programmi ambiziosi, modelli inediti e una nuova filosofia del lusso. La Casa che ha inventato una parte non indifferente del British style ricomincerà il suo cammino da una GT: quattro porte, elettrica, di nuova concezione e – assicura chi l’ha vista dal vivo – “con design e interni sbalorditivi”.

Primi indizi. Un balzo da felino direttamente nel futuro, come il glorioso marchio inglese non spiccava da tempo. Verrebbe da dire, almeno dall’estate 2007, quando fu presentata la XF, una berlina che tagliò i ponti con il passato. Oggi, però, ci troviamo alle soglie di un passaggio generazionale mai visto in quel di Gaydon, dov’è stato annunciato, oltre al cambio di denominazione del gruppo anglo-indiano – da Jaguar Land Rover a JLR -, un investimento da oltre 17 miliardi di euro in cinque anni: di fatto, la realizzazione del piano “Reimagine”, delineato nel 2021. In ballo ci sono il passaggio definitivo all’elettrico e, per la Jaguar, anche una gamma totalmente rivista. Tanta roba per un marchio storicamente legato alla tradizione, ma che, negli ultimi quindici anni, ha compiuto sforzi notevoli per innovarsi, nelle forme e nei generi delle sue automobili. Non sempre, però, centrando il bersaglio grosso. Adesso il Giaguaro lancia messaggi graffianti, che s’incanalano in primis in una sportiva che si preannuncia tutt’altro che banale. L’aspetto della vettura rimane ovviamente top secret, ma – grazie a un teaser stilizzato rilasciato dalla Casa – abbiamo provato a ricostruirne le sembianze. Una GT che mostrerà, in ogni caso, una veste attillata e proporzioni atletiche. E che, tra l’altro, avrà il non indifferente merito d’interrompere il digiuno di novità che dura ormai da sei anni: da quando, cioè, è stata presentata la E-Pace.

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Reazione obbligata. Ci voleva, dirà qualcuno tra gli amanti della Jaguar, anche perché sull’altro versante del gruppo, quello della Land Rover (ma pure sul tema dei brand ci sono importanti novità, come spieghiamo nel riquadro di pagina 124), le cose in questi anni sono invece filate alla grande. E il merito va attribuito a una serie di modelli, come la Defender e le recenti Range Rover (la cui versione elettrica sarà preordinabile già verso fine anno), in cui non è stata sbagliata una virgola. Auto che hanno accresciuto ulteriormente l’immagine del brand e rappresentano la miglior garanzia per affrontare le potenziali insidie del futuro. Nel quadro di un piano che, tra l’altro, prevede la realizzazione di Suv medie sulla piattaforma Ema (Electrified modular architecture), destinata ad affiancare la multienergia Mla (Modular longitudinal architecture), sulla quale nascono le regine Range Rover. Insomma, tornando a noi, è la Jaguar il “paziente inglese” per il quale il management JLR ha prescritto una robusta cura ricostituente a base di nuove certezze, nascoste nelle pieghe della pianificazione, di modelli inediti a elevata tecnologia e dello stesso, ripensato, Dna del marchio. Il tutto, all’interno di un sistema produttivo che rimarrà ancora in gran parte incentrato nel Regno Unito: non poco, oggigiorno, con l’inclusione di siti importanti, come quello di Wolverhampton (centro motori), Halewood e, soprattutto, Castle Bromwich, questi ultimi entrambi destinati alla produzione di vetture.

Verso quota 800 (CV)? Così, il primo passo per il Giaguaro sarà una GT a quattro porte, della quale, al momento, sono state svelate soltanto alcune informazioni. Partiamo dal certo: sarà il primo di tre modelli della famiglia Modern luxury – ricordiamo, comunque, che a listino c’è già da tempo una Bev, la Suv I-Pace –, da realizzare nel celebre impianto di Solihull, nelle West Midlands. La sportiva disporrà di una potenza superiore a quella di qualsiasi altra Jaguar (800 cavalli?), oltre a un’autonomia dichiarata fino a 700 chilometri. Le ordinazioni si apriranno in alcuni mercati selezionati nel 2024, con consegne alla clientela l’anno successivo.

Piattaforma dedicata. La sportiva e le altre due elettriche previste in agenda verranno realizzate sulla piattaforma Jea (Jaguar electrified architecture), che il gruppo ha messo in piedi da zero, proprio per questo primo lotto di vetture. La tecnologia sarà allo stato dell’arte anche per quanto riguarda le batterie (forse ancora agli ioni di litio, ma di nuova concezione), che verranno progettate in casa – come pure le drive unit, gli inverter, i motori elettrici e la trasmissione –, mentre le celle dei moduli saranno realizzate in partnership con la capogruppo Tata. Facile poi immaginare che per la scocca si farà impiego di materiali leggeri, così da contenere la massa e puntare sulla dinamica di guida. E il prezzo? Le indicazioni ufficiali dicono che la GT partirà da oltre 110 mila euro, a conferma che la futura famiglia a batteria sarà riposizionata verso l’alto, rispetto al livello dei modelli top attuali, tra i quali, peraltro, non esiste una vera ammiraglia (com’era la XJ). Questo, però, senza arrivare a sfiorare la “zona” Bentley, che si aggira almeno sui 200 mila euro. I successivi due modelli a corrente dovrebbero arrivare nel 2026 e nel 2027. E nulla ci vieta d’ipotizzare che possano essere una crossover e una coupé (ecco, magari non è detto che si palesino in questo preciso ordine), anche per offrire, a quella che si prefigura come una clientela profondamente rinnovata, un ventaglio di scelta più ampio possibile. Per il resto, si sa che queste nuove vetture, nella loro veste definitiva, dovrebbero ostentare quello che viene definito “effetto concept”, ossia ciò che si prova di fronte ad auto dal look molto futuristico e fuori dai canoni, come in genere accade con i prototipi. In altri termini, “una copia di nient’altro”, quel senso di “mai visto” ribadito più volte dal responsabile creativo del gruppo, Gerry McGovern, che dovrebbe contribuire a ridefinire il concetto di lusso e di esperienza di bordo made in Jaguar. Immaginiamo, quindi, punti forti come il design, l’iperconnettività riservata agli occupanti, un ambiente super moderno e lussuoso, ma allo stesso tempo coinvolgente. Forse anche grazie a soluzioni a effetto che verranno svelate più avanti.

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