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Jaguar XJ13, la belva troppo potente per Le Mans

Progettata a lungo dagli inglesi, fu "tagliata fuori" dalla 24 Ore per un cambio di regolamento sui motori

jaguar xj13, la belva troppo potente per le mans

Tornare sul gradino più alto del podio a Le Mans. Era questo l’obiettivo di Jaguar negli anni ’60, dopo le cinque vittorie nelle sette edizioni disputate tra il 1951 e il 1957. E ad alimentare questo sogno, c’erano i continui cambi di regolamento dell’epoca, che diedero nuova linfa al progetto della Casa inglese, o meglio, a una parte di essa.

A lavorare sulla XJ13 pensata per la corsa di resistenza più famosa al mondo, infatti, fu un team segreto di ingegneri, in opposizione a Sir William Lyon, fondatore del marchio e profondamente contrario alla sua realizzazione. Proprio queste dinamiche interne rallentarono il progetto, a tal punto che, al momento di esordire in pista, il regolamento venne cambiato nuovamente impedendo, di fatto, alla XJ13 di compiere il suo destino.

Una storia “maledetta”

Il limite di cilindrata massima di 3000 cm³ per le vetture prototipo tarpò le ali al colossale 5 litri V8 studiato dagli inglesi. La XJ13 non venne comunque abbandonata del tutto, ma fu impiegata comunque per vari impieghi promozionali e pubblicitari, anche se la sua storia fu decisamente tormentata.

Jaguar XJ13 Concept

Nel 1971, durante alcune riprese, una delle ruote in lega cedette improvvisamente, causando un incidente piuttosto grave, ma senza conseguenze per il pilota. Successivamente, in un altro evento, il motore subì dei danni a causa di un fuorigiri prolungato. Infine, nel 2004, mentre veniva scaricata da un camion a Copenaghen, la vettura urtò violentemente il marciapiede, causando danni significativi soprattutto al basamento del motore.

Jaguar, quindi, intraprese un lungo processo di restauro, con la sostituzione e la ricostruzione di molte componenti, incluse frizione e carrozzeria.

Il V12

Dal punto di vista tecnico, la XJ13 era equipaggiata con un motore V12 da 4994 cm³. Si trattava del primo motore completamente nuovo realizzato da Jaguar dal lancio del propulsore XK a sei cilindri nel 1948. Il motore aveva una distribuzione a doppio albero a camme in testa, con due valvole per cilindro. Capace di erogare 502 CV a 7600 giri/min, questo motore era accoppiato a un cambio ZF a 5 rapporti.

Jaguar XJ13 Concept, il V12

Dopo l’abbandono del progetto, il motore fu modificato per l’utilizzo su strada, con l’alesaggio portato a 90 mm e un solo albero a camme per bancata.

Il telaio della XJ13 era costituito da una monoscocca in alluminio progettata da Derrik White e costruita dagli specialisti di Abbey Panels. La disposizione del motore V12 era centrale/posteriore, e le sospensioni erano indipendenti su entrambi gli assi. La carrozzeria, opera di Malcolm Sayer, era realizzata in alluminio.

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