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Dennis (Andretti) domina il primo EPrix di Diriyah. Sul podio Vergne (Ds) avanti a Cassidy (Jaguar)

DIRIYAH – Patrimonio dell’Unesco e un po’ anche di Porsche. Quello di Diriyah si è confermato un circuito cittadino particolarmente adatto alla monoposto del costruttore tedesco, anche se questa volta guidata dal pilota della scuderia cliente, ossia Jake Dennis, campione del mondo in carica con la Andretti. Lo scorso anno entrambe le gare saudite erano state vinte da Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche) proprio davanti al britannico, che si è imposto in serata con una prova magistrale.

dennis (andretti) domina il primo eprix di diriyah. sul podio vergne (ds) avanti a cassidy (jaguar)

Terzo in griglia, Dennis ha approfittato con abilità degli avvicendamenti legati all’attivazione degli Attack Mode, ma ha infilato i rivali al momento giusto e guadagnato terreno e decimi mentre il poleman Jean Eric Vergne (Ds Penske) e Mitch Evans (Jaguar Tcs) si contendevano la piazza d’onore. Senza sbavature e con la possibilità di gestire al meglio l’energia, Dennis ha preso il largo e nessuno è stato più in grado di impensierirlo. Con una strategia intelligente la Jaguar ha ritardato gli Attack Mode di Nick Cassidy (settimo in griglia) che ha poi raggiunto il compagno di squadra nel finale. Lo ha superato (e non solo lui) quasi a ridosso del traguardo quando con una manovra maldestra Evans ha provato a superare Vergne, andando ancora una volta lungo e chiudendo quinto, come a Città del Messico.

Sul podio sono così saliti Dennis, Vergne e Cassidy, che con il quarto posto del biondissimo Sam Bird (Neom McLaren), che ha in ballo una scommessa con il giovane collega Jake Hughes, hanno portato quattro powertrain diversi a monopolizzare la parte altissima dell’ordine di arrivo. Alle spalle di Evans si è classificato Norman Nato (Andretti). Poi Maximilian Günther (Maserati), andato sicuramente meglio rispetto a un anno fa (non ci voleva molto, del resto), ma non quanto a Città del Messico, e Wehrlein, rimasto ancora una volta imbottigliato nel gruppo. Gli ultimi due della Top 10 sono il sorprendente Sergio Sette Camara (quarto al via), che sarebbe interessante vedere al volante di una monoposto più performante rispetto a quella della Ert, e Robin Frijns, che nel concitato finale è riuscito ad andare a punti con la Jaguar della Envision. Nuove gare incolori per Antonio Felix da Costa (Tag Heuer Porsche), 16°, e per Stoffel Vandoorne (Ds Penske), 14°: entrambi hanno in bacheca un titolo iridato in Formula E.

Alla vigilia del secondo ePrix saudita (gara 3 della decima stagione) che si corre domani sempre poco dopo le 18 italiane, ma sulla distanza di 36 giri, uno in meno rispetto a oggi, Wehrlein resta al comando del mondiale con 32 punti, uno in più rispetto a Cassidiy. Vergne, che ha incassato anche i 3 della Pole, è salito a quota 29 seguito da Dennis a una sola lunghezza. Leggermente più staccato Evans (20) tallonato a 18 da Sébastien Buemi (Envision) e da Günther. Fra i costruttori la Jaguar Tcs è nettamente in testa (51) e precede la Andretti (37), la Ds Penske (33) e la Tag Heuer Porsche (32). Le prime due gare (su 16) sembrano lasciar intendere che le distanze fra i powertrain che hanno dominato la passata stagione, Jaguar e Porsche (primi quattro posti a squadre e individuali), e quello di Stellantis, della Ds Penske in particolare, sono state ridimensionate.

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