Mercato

Il mercato europeo dell’auto continua a crescere

Anche ad agosto, per il tredicesimo mese consecutivo, le vendite di nuove auto nel Vecchio continente sono aumentate

Il mercato europeo dell’auto continua a crescere

Il mercato europeo dell’auto non conosce crisi. Anche ad agosto, infatti, le vendite di nuove auto in tutto il Vecchio continente hanno registrato un incremento rispetto allo stesso mese del 2022: si tratta del tredicesimo mese consecutivo di crescita, in questo caso del 20,7% grazie a 904.509 vetture registrate. Un dato che permette al mercato europeo dell’auto di restare ovviamente in positivo nel cumulato da inizio anno: si parla di saldo positivo nei primi otto mesi dell’anno del 17,9% con 8.516.943 consegne, rispetto a 7.226.618 del periodo gennaio-agosto 2022.

Italia al quarto posto

Se guardiamo al solo mese di agosto, la crescita fatta segnare dall’Italia non è stata la migliore tra i cinque principali mercati nazionali europei ma nemmeno la peggiore: i dati diramati dall’Unrae parlano infatti del +11,9% registrato dal nostro Paese, misura più contenuta rispetto alla Germania con +37,3%, al Regno Unito con +24,4% e alla Francia con +24,3% ma non alla Spagna con +7,8%. Quanto invece al cumulato dei primi otto mesi dell’anno, solo la Spagna ha fatto segnare un incremento percentuale maggiore di quello italiano, anche se, a dover di cronaca, bisogna dire che se si guarda al numero reale di immatricolazioni il nostro Paese figura al quarto posto di entrambe le classifiche (mese e cumulato).

Elettriche e PHEV

Uno sguardo al mercato delle auto cosiddette “alla spina“: da questo punto di vista l’Italia continua a deludere in rapporto agli altri Paesi europei, distinguendosi ancora come fanalino di coda con una quota di elettriche e ibride plug-in pari al 9,1% ad agosto (Germania al 37%, Regno Unito al 27,8%, Francia al 25,7% e Spagna al 12,4%). Situazione analoga a quella del cumulato dei primi otto mesi dell’anno, dove l’Italia figura ultima con una quota di elettriche al 3,9% e ibride plug-in al 4,6% mentre in Germania le BEV sono al 18,6% e le PHEV al 5,6%, in Francia BEV 15,4% e PHEV 8,9%, nel Regno Unito BEV 16,4% e PHEV 6,8%, in Spagna BEV 4,8% e PHEV 6,3%.

Parla Cardinali

“La bassa diffusione dei veicoli elettrici nel mercato italiano rispetto agli altri Major Markets, oltre che dalle insufficienti infrastrutture di ricarica, dipende dal ritardo nell’attivazione dei sistemi incentivanti – ha dichiarato il Direttore Generale dell’Unrae, Andrea Cardinali – Per questo è sempre più urgente rivedere l’impianto degli incentivi all’acquisto di vetture a zero e basse emissioni, senza dimenticare la revisione della fiscalità sull’auto aziendale. Quanto alle infrastrutture di ricarica, la situazione al 30 giugno vede l’Italia al 15° posto nella graduatoria dei 31 Paesi europei per capillarità della rete pubblica, molto lontana dai Paesi leader ma anche da alcuni grandi mercati. Per tali motivi è necessario accelerare ulteriormente, consentendo a tutti gli operatori di accedere con proposte adeguate ai bandi MASE, in particolare quelli in ambito extraurbano, che nel primo bando non hanno trovato nessun offerente idoneo. Inoltre attendiamo ancora che il MIMIT emani le norme attuative del DPCM 4 Agosto 2022, necessarie a beneficiare dei 40 milioni annuali di incentivi per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica in edifici residenziali”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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