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Fiat non produrrà più utilitarie?

fiat non produrrà più utilitarie?

Fiat non produrrà più utilitarie?

(Adnkronos) – Fiat potrebbe rivedere le sue strategie lasciando definitivamente il settore delle utilitarie, oramai poco redditizio in favore di una produzione concentrata totalmente nel settore dei SUV.

A far scattare l’allarme è il report di Transport & Environment, stilato sulla base dei dati di produzione di GlobalData. Nel futuro di FIAT ci sarebbe l’interazione di spostare la produzione verso segmenti sempre più alti, concentrando l’attenzione sullo sviluppo di quello che oramai rappresenta una tipologia di carrozzeria estremamente apprezzata in Europa.

Un altro dato che emerge dal report e l’intenzione del Gruppo Stellantis, di demoralizzare la produzione verso paesi quali la Polonia, Serbia e Marocco, senza tralasciare il sito produttivo in Turchia, stabilimento dove vengono assemblate auto di piccole dimensioni.

 

Sotto il Gruppo Stellantis ci sono tanti marchi, alcuni con interessanti prospettive di crescita, altri in controtendenza. È evidente la volontà di rilanciare Alfa Romeo, così dapprima con la Tonale e a breve con la Milano, nel futuro del Marchio del Biscione, le ambizioni sono tante.

La Tonale è un SUV compatto che piace e che in termini commerciali, sta riscuotendo il giusto successo, anche la futura Milano, Sport Utility Vehicle di piccole dimensioni che di fatto si posizionerà in un segmento di mercato combattuto ma con interessanti volumi di vendita, quello per intenderci della Renegade, sarà di sicuro una novità che farà battere il cuore agli appassionati del Marchio italiano.

Lancia ha già tracciato la sua roadmap. La Nuova Ypsilon è stata recentemente presentata, una cinque porte che sarà offerta anche con alimentazione ibrida, la Opel sta conquistando terreno, così come la Peugeot e Citroen.

 

La Pandina ha sostituito la Panda, citycar che sarà presentata il prossimo mese di luglio e che con molta probabilità sarà offerta nella sola alimentazione elettrica.

A Torino ci sarà un’offerta limitata di modelli che, se confrontati con le cugine francesi o con la concorrenza tedesca, hanno un gap tecnologico evidente, almeno stando all’attuale produzione.

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