FIAT

Novità

Fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di Mirafiori

La 127 è la seconda Fiat a trazione anteriore e, nel '72, la seconda eletta Auto dell’Anno. Viene prodotta in quasi 5 milioni di unità.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

Gli anni ’70 sono un periodo di grandi cambiamenti nel settore dell’auto: non soltanto per la crescita dell’automazione nelle fabbriche e della produzione, ma anche perché il modo stesso di pensare le auto viene rimesso in discussione.

La grande rivoluzione, almeno tra i modelli più popolari, è il passaggio in massa alla trazione anteriore da parte di tutti quei costruttori ancora restii a farlo. Tra questi c’è Fiat, che dopo aver rotto il ghiaccio nel ’69 con la berlina 128, erede della 1100, estende il concetto alla categoria inferiore sostituendo l’ormai vetusta 850 con la nuova 127.

Idea di successo

Il progetto ha il codice X1/4 e non si caratterizza soltanto per il motore anteriore trasversale e la trazione, appunto, sulle ruote davanti, ma anche per il design. Lo staff dei progettisti, ancora guidato da Dante Giacosa, concepisce infatti una forma a due volumi con coda spiovente non dissimile da quello che si è visto qualche anno prima con modelli come la Renault 16, ma più aggraziato.

A dare un contributo che si rivela fondamentale è un giovane designer Pio Manzù, figlio dell’artista Giacomo Manzoni, che abbozza la forma sul finire degli Anni ’60. Purtroppo non fa in tempo a vedere la vettura riempire le strade in quanto resta vittima di un incidente d’auto nel ’69, ma il suo lavoro viene ripreso e portato a termine, con poche modifiche, qualche mese più tardi.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

La trasparenza della Fiat 127: si notano lo schema meccanico tuttoavanti e il retrotreno a ruote indipendenti

Il cambio di architettura porta con sé una diversa gestione degli spazi e dei volumi: la 127, che debutta nell’aprile del 1971, è lunga appena 3,6 metri, (quanto la odierna Panda), due soli centimetri più della 850, ma ha interni più ampi e spaziosi. Il bagagliaio sulla prima serie è accessibile tramite un coperchio incernierato sotto il lunotto, ma già un anno dopo il lancio arriva la versione 3p, con un più pratico portellone.

Il 1972 è anche l’anno in cui, proprio con la 127, Fiat ottiene la sua seconda affermazione al concorso Auto dell’Anno in tre anni, ossia dopo quella ottenuta dalla 128 nel ’70. L’utilitaria sbaraglia la concorrenza con 239 punti, oltre il doppio delle Renault 15/17 arrivate seconde.

Motore vecchia scuola

L’unità scelta per accompagnare il lancio non è completamente nuova, ma deriva da quella della 850 Sport: è un quattro cilindri con distribuzione a due valvole comandate tramite aste e bilancieri da un albero a camme laterale, ha una cilindrata di 903 cc e 47 CV di potenza, sufficienti a spingere la 127 fino ai 140 km/h consentiti dai rapporti del cambio a quattro marce.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

Una 127 prima serie con carrozzeria a 2p

I primi anni trascorrono con un buon successo commerciale che non richiede aggiornamenti particolari. Nel ’75, un anno dopo che la produzione ha raggiunto il primo milione di esemplari, viene introdotta la versione Special, meglio equipaggiata e rifinita, e basta.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

Una 127 a 4 porte, arrivata a fine ’76 con la 5p “by Seat”

La seconda serie

Le vere novità arrivano tra il ’76 e il nel ’77 con la seconda serie che fa debuttare le varianti a 4 e 5 porte. Queste sono realizzate grazie a SEAT, affiliata spagnola di Fiat che produce molti dei modelli del marchio torinese su licenza, sviluppandone anche varianti proprie. Nel caso della 127, la Casa di Martorell produce anche modelli con portiere posteriori, sempre con o senza portellone, che vengono “adottate” anche nella gamma Fiat.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

La seconda serie nella versione Sport con motore 1.050 da 70 CV

Nello stesso periodo, un secondo motore si aggiunge all’offerta: si tratta di un più moderno e potente 1.050 di produzione brasiliana, capace di circa 50 CV, sul quale viene realizzata anche la prima 127 Sport. Bastano poche modifiche, tra cui un diverso carburatore, per alzare la potenza fino a ben 70 CV e dare un po’ di pepe alla tranquilla utilitaria, caratterizzata anche da spoiler anteriore e posteriore, volante e cerchi sportivi e dalla carrozzeria in color nero con scritte in rosso oppure nero con scritte grigie.

Nei primi Anni ’80, con il modello che ha ormai compiuto un decennio, arrivano altre novità: in una gamma arricchitasi nel frattempo con la Ritmo e la Panda e con la Uno in dirittura d’arrivo, la 127 ha ancora una posizione solida, che rafforza nell’81 con il motore Diesel 1.3 da 45 CV e le varianti Panorama e Rustica, in pratica la station wagon e la versione “tuttoterreno”.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

La Fiat 127 Rustica

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

Una 127 Panorama

Entrambe nascono in Sudamerica, dove la 127 si chiama 147 ed è leggermente diversa anche nella gamma. La Rustica, in particolare, è il modello adatto alle campagne e alle strade non asfaltate, che affronta con sospensioni riviste, gomme tassellate e protezioni per la carrozzeria tra cui le vistose griglie davanti ai fari. La Panoramica invece è una vera familiare a 3 porte lunga 3,92 metri, quasi 30 cm più della berlina anche se con lo stesso passo, ha un’ampia zona di carico e un comodo portellone.

La terza serie e la Unificata

Appena un anno dopo, nell’82, arriva la terza serie, che aggiorna tutti questi modelli (tranne la rustica) con un restyling frontale, nuovi fari e paraurti, e potenzia la Sport dotandola di un 1.3 da 75 CV.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

La terza serie, del 1984, riconoscibile per il frontale ridisegnato con paraurti integrati in plastica e fari più estesi

Due anni più tardi, nel 1984, Fiat sceglie di livellare le differenze tra i mercati e produrre una sola 127 Unificata, che adotta però in definitiva le caratteristiche anche estetiche del modello brasiliano con qualche modifica di dettaglio. Si semplifica anche la gamma, facendo uscire di listino le varianti a 2, 4 e 5p e lasciando soltanto 3p e Panorama spinte dai motori 1050 e Diesel.

fiat 127, la seconda “auto dell’anno” di mirafiori

La Fiat 127 3p a fine carriera

Quasi 5 milioni

In Italia la produzione finisce nel 1987, in Brasile prosegue per altre i tre anni. Il totale delle 127/147 costruite è di quadi 5 milioni, contando anche le Seat, e le altre prodotte su licenza dalla Zastava in Yugoslavia e dalle altre società partner in Polonia e Argentina.

Nel caso di Seat, la produzione ufficiale della 127 ha come data di scadenza il 1981, l’anno della fine di una collaborazione durata trent’anni. In realtà, il successivo modello della Casa Spagnola, chiamato Fura, non è altri che una 127 con nome e aspetto un po’ cambiati proprio a causa della cessazione del contratto di licenza, ma proprio per questo, tutti gli esemplari prodotti fino al 1986 non sono conteggiati come 127.

TOP STORIES

Top List in the World