Francesco Bagnaia, Ducati Team
E quella di oggi è una piccola pagina di storia, perché Bagnaia è il primo a riuscire a vincere alla “Cattedrale” di Assen per tre anni di fila dai tempi del dominio di Mick Doohan. Ma non solo, perché ha anche raggiunto Casey Stoner a quota 23 successi in sella alla Ducati, diventando il più vincente del marchio insieme all’australiano. Inoltre, è anche un successo pesante in ottica Mondiale, perché il gap nei confronti del leader Jorge Martin si riduce ulteriormente ed arriva a sole 10 lunghezze.
Questo weekend non c’è stato veramente niente da fare per gli avversari del piemontese, che fin da venerdì mattina ha fatto capire di avere qualcosa in più. E la riprova è arrivata anche oggi, perché la sua è stata una cavalcata solitaria iniziata dalla pole position e conclusa sotto alla bandiera a scacchi, dove si è presentato con oltre tre secondi di margine su Martin, chiudendo un weekend che lo ha visto cogliere la pole, due vittorie, e due giri veloci, comandando ogni singolo giro. Il tutto, abbassando di 30 secondi il tempo di gara dello scorso anno. Una prestazione davvero mostruosa.
Se per le prime due posizioni la gara è stata abbastanza scontata quasi da subito, la lotta per la terza posizione è stata invece molto accesa, con almeno quattro piloti che si sono alternati sul gradino più basso del podio virtuale. Alla fine a spuntarla è stato Enea Bastianini, che proprio come ieri si è reso protagonista di una rimonta strepitosa dalla quarta fila, che ha concretizzato negli ultimi otto giri, riuscendo a risalire dal settimo fino al terzo con una serie di sorpassi spettacolari e con tanto di leggera carenata a Marc Marquez nel momento del sorpasso alla curva 1.
Proprio l’otto volte campione del mondo questa volta si è dovuto accontentare della “medaglia di legno”, ma la sua è stata una gara piuttosto strana. Era lui infatti ad occupare la terza posizione nelle prime fasi della gara, ma poi ha fatto chiaramente segno a Fabio Di Giannantonio di passarlo, probabilmente per un problema legato alla pressione della gomma anteriore. Dopo il contatto con Bastianini poi era addirittura arretrato al sesto posto, ma è stato bravo ad andare a riprendersi il quarto, che però lo porta a scivolare a -51 da Martin.
Peccato per Pedro Acosta, uno dei pochi ad aver montato la gomma soft al posteriore, che proprio all’ultimo giro è scivolato, gettando alle ortiche un settimo posto dopo essere stato nel gruppetto della battaglia per il podio La palma di miglior KTM l’ha ereditata quindi Brad Binder, alla fine settimo davanti ad Alex Marquez, Raul Fernandez e Franco Morbidelli, che completa la top 10 con la Ducati del Prima Pramac Racing.
Dopo la bella prova di ieri, è tornato a faticare parecchio Fabio Quartararo, solamente 12° a 24″ con la sua Yamaha. E’ andata anche peggio al suo compagno di squadra Alex Rins, vittima di un highside violentissimo alla prima curva e parso piuttosto dolorante ad un braccio. Qualche punticino poi se lo ho portato a casa anche la Honda con il 13° posto di Johann Zarco, mentre Luca Marini ancora una volta ha chiuso mestamente ultimo, in 17° posizione. Il weekend deludentissimo di Marco Bezzecchi si è chiuso invece con un ritiro in seguito ad una scivolata alla curva 5 dopo appena poche tornate.