La Ferrari riparte da Silverstone per ritrovare lo slancio perduto dopo Barcellona. Ecco le sensazioni di Charles Leclerc e Carlos Sainz alla vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna 2024 di Formula 1
“Credo che abbiamo imparato molto dalla scorsa gara. In Austria abbiamo optato per configurazioni molto diverse sulle due macchine, e spero che questo ci aiuti a risolvere i problemi che abbiamo riscontrato”: Charles Leclerc e la sua Ferrari ripartono dal Gran Premio di Silverstone 2024 di Formula 1 facendo tesoro delle lezioni apprese al Red Bull Ring, appuntamento centrale di una tripletta di gare in cui la Rossa sta cercando di trovare il bandolo della matassa di un pacchetto di aggiornamenti su cui restano dei dubbi.
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“Se ci si spinge in un senso o nell’altro, si incappa in limitazioni differenti. E stiamo faticando a trovare l’equilibrio giusto con questo nuovo pacchetto. Ci stiamo focalizzando per essere centrati meglio sulla configurazione della macchina. Dipende sempre da come vuoi regolare la monoposto”, osserva. In attesa di sapere se il meteo nella campagna inglese in cui trova posto il circuito di Silverstone possa essere clemente, resta aperta la questione del bouncing, che per Leclerc è “sempre un argomento attuale, non specifico di questo upgrade”.
Carlos Sainz, invece, non sembra convinto al 100% che sia solo questione di trovare il miglior compromesso in termini di assetto con il nuovo upgrade. “Prendiamo atto del fatto che da Barcellona siamo stati meno competitivi di quanto non lo fossimo prima, e questo suscita dei dubbi sull’aggiornamento. D’altro canto, gli altri non stanno a guardare e stanno progredendo in maniera esponenziale. Noi stiamo cercando di mantenere il loro ritmo”.
Leclerc e Sainz, però, concordano su una cosa: le limitazioni attuali della Ferrari SF-24 possono essere superate nel breve termine. “Credo che tutto dipenda dall’ottimizzazione del pacchetto, quindi è qualcosa che può essere risolto a stretto giro. Abbiamo già qualche idea della direzione in cui dobbiamo proseguire, visto che abbiamo notato delle grosse differenze tra le due monoposto nell’ultima gara”. “Sicuramente questo pacchetto ha il potenziale per essere ottimizzato – spiega Sainz -. Ma nel breve termine dobbiamo innanzitutto capire se abbiamo fatto un passo nella direzione giusta o meno. Questo ci aiuterà per I futuri sviluppi, ed è la priorità numero uno per noi al momento”.
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Ma c’è un altro fattore che complica ulteriormente le cose. “Trovare la chiave per ottimizzare gli aggiornamenti non è mai stato semplice, la differenza è che oggi per due decimi si può passare dall’essere eroi a faticare parecchio – sottolinea Leclerc -. Ogni volta in cui si porta un nuovo pacchetto, bisogna affinarlo al meglio il più velocemente possibile, altrimenti si rischia di rimanere indietro rispetto alla concorrenza”.
Visto che diverse scuderie negli ultimi anni hanno accusato problemi con gli upgrade, viene da pensare che con questa generazione di auto sia diventato più difficile portare in pista aggiornamenti efficaci. “È decisamente più difficile per i team – ha risposto Sainz a una domanda in merito di Automoto.it -. È già assai complesso per noi piloti capire come estrarre la performance dai pacchetti. In alcune curve ti sembra di poter spingere al massimo, mentre in altre devi controllare il tuo stile di guida, mantenendo una certa disciplina nel modo in cui guidi la macchina per trovare il tempo. E vedo che per gli ingegneri la faccenda è molto simile”.
“Guadagnare 5 o 10 punti di deportanza non implica che la macchina sia più veloce, perché potrebbe creare problemi altrove. Si tratta di un regolamento molto complesso, e penso che qualsiasi team in griglia, prima o poi, ha faticato con gli aggiornamenti”. In un contesto sfidante, in cui le scuderie possono finire sulla strada sbagliata, chi si ferma è perduto. Ma Leclerc si dice “fiducioso del fatto che torneremo a lottare per la vittoria con i passi in avanti che ci aspettiamo di fare presto, portando la macchina nella corretta finestra di utilizzo”.
La situazione di oggi, in ogni caso, non suscita nostalgia di tempi migliori a Carlos Sainz, che nel 2022 qui vinse il GP con la F1-75. “La monoposto 2024 è indubbiamente migliore, da ogni punto di vista. Come sempre in questo sport, dipende tutto da cosa fa la concorrenza. La vettura 2022 era molto più lenta di quella attuale, ma per la situazione dell’epoca, era veloce rispetto alla Red Bull, alla Mercedes e soprattutto alla McLaren. Per questo si può avere nostalgia di quella macchina. Ma la SF-24 è molto più completa”. Sguardo puntato in avanti, insomma, nella speranza di poter risalire la china.