Il programma A2CS per i nuovi veicoli da combattimento dell’Esercito
Il programma, precedentemente noto come AICS (Armored Infantry Combat System) è finalizzato al rinnovamento dell’intera capacità di combattimento forze pesanti, attraverso l’acquisizione di un sistema di sistemi (o famiglia di piattaforme) per la fanteria pesante incentrato su una serie di piattaforme sia combat (Armored Infantry Fighting Vehicle – AIFV) sia di supporto (posto comando, controcarro, esploranti, portamortaio, genio guastatori, esploratori, contraereo, portaferiti, portamunizioni, scuola guida).
Il nuovo sistema, caratterizzato da un approccio modulare, sarà in grado di esprimere performance evolutive basate su soluzioni tecnologiche mature, con un design di sistema idoneo a garantire un continuo potenziale di crescita. Il programma prevede di costruire 1050 veicoli di ogni tipo (costo complessivo 5,2 miliardi di euro sino al 2037), in sostituzione dei “Dardo” dell’esercito, facendone così il più grande programma di sviluppo di un mezzo terrestre in Europa attualmente in corso.
I candidati attuali includono la franco-tedesca KNDS, che proporrebbe il suo veicolo cingolato Boxer come base per il progetto, mentre la tedesca Rheinmetall ha offerto il suo Lynx. BAE Systems Hägglunds avrebbe una possibilità esterna con il suo CV90. L’obiettivo è produrre venti prototipi entro il 2027 o il 2028, con consegne a seguire tra il 2029 e il 2041.
L’A2CS, essendo pensato come una piattaforma unica modulare secondo la filosofia “sistema di sistemi”, assicurerà l’interoperabilità con altre famiglie di piattaforme, l’interconnessione dei sistemi di comando e controllo e il Battle Space Management, al fine di contribuire efficacemente al conseguimento di effetti multidominio efficaci nell’intero spettro delle operazioni.
Non una bella notizia per il nostro Paese, che rischia di restare escluso dalla progettazione e dalla ripartizione del lavoro sul nuovo carro armato europeo, anch’esso pensato come “sistema di sistemi”, quindi col rischio di non poter avanzare i propri requisiti di sistema e di lavorarci solo come subappaltatore, come avviene per i Leopard 2A8IT che entreranno in linea nell’esercito italiano e che avranno particolari sistemi costruiti in Italia. Siamo però convinti che quando saranno delineati i partner europei per il programma nazionale A2CS, si riaprirà la possibilità per l’industria italiana di partecipare da protagonista all’MGCS.