Pramac lascia Ducati e va verso Yamaha. Miller attacca Ktm: “Scaricato senza preavviso”
Yamaha di nuovo con 4 moto dopo due anni
Manca solo l’ufficialità ma appare ormai vicino il passaggio di Pramac a Yamaha, un effetto che produrrà meno Ducati in griglia, da 8 a 6, e 2 Yamaha in più. I tre diapason, dopo due anni, torneranno ad avere 4 moto sullo schieramento e sarà un fattore fondamentale per la crescita potendo condividere più dati rispetto ai soli due dei piloti ufficiali 2024. Ricca offerta verso Campinoti e la propensione a essere accettata. Yamaha torna dunque con un team satellite dopo che nel 2019 la struttura Tech 3 era passata a KTM e che nel 2023 quella di Razali aveva chiuso i battenti aprendo poi a un team satellite con Aprilia. Il team di Razali, con Petronas sponsor, era stato grande protagonista con Franco Morbidelli e Fabio Quartararo ed è fondamentale per Yamaha recuperare due moto. Resta da capire a chi verranno affidate le M1 con Ducati che piazzerà Fermin Aldeguer probabilmente in VR 46 mentre per la Moto gp 2025, magari proprio con la Yamaha, si candida il leader del mondiale Superbike Toprak Razgatlioglu.
Intanto, Ktm ha scaricato Jack Miller dopo il domino di mercato. Il pilota australiano resta a piedi con Pedro Acosta promosso nel team ufficiale al fianco di Brad Binder e la coppia Bastianini-Vinales nella squadra satellite. E dire che a Miller era stato detto che sarebbe rimasto: “L’ultima cosa che mi hanno detto è stata di non cercare squadra perché volevano tenermi, poi tre ore prima dei comunicati ufficiali mi hanno chiamato”, l’affondo di Miller. Ora per l’australiano si prospetta una estate di mercato difficile, perché è in MotoGp da nove anni ma rischia di restare senza moto. Lui che aveva lasciato la miglior moto, cioè Ducati, proprio per andare a KTM: “Ho lasciato la moto più competitiva per portare le mie conoscenze in Ktm e credo di essere stato un valore aggiunto – ancora Miller – Chiaramente sono deluso anche io dai risultati, ma ho spiegato loro che non ero arrivato per essere fuori dopo un paio di anni. Farò il tester? No, assolutamente. Sono un pilota, mi piace correre e non girare in tondo”.
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