Evans parte bene e dà l’impressione di poter gestire il vantaggio, ma quando Ogier decide di partire l’erosione del ritardo è inesorabile. Neuville paga lo “spin”, Tanak il… fosso. Si direbbe duello esclusivo Toyota
Gap, 26 Gennaio 2024. Qualche macchia di ghiaccio, le temibili “black patch” sono nascoste sulla prima Speciale del giorno 2. Vi scivolano sopra e finiscono nel fosso, esattamente nello stesso punto della Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve (nome più lungo dei 16 chilometri di asfalto), Tanak e Katsuta. Il pubblico interviene, come sempre generosamente. 40 secondi per rimettere in pista l’estone, minuti per il giapponese. Ecco, pronti-via, due protagonisti in difficoltà. Evans è cauto, allora vince Neuville. Sulla successiva Champcella / Saint-Clément, 17 chilometri, a girarsi ci pensa Neuville, e vince Ogier. Dopo appena quattro Prove Evans, sempre guardingo, ha già messo in cascina una ventina di secondi su Neuville e Ogier, e un bel minuto sul povero Tanak. La storia sembra subito interessante, insomma. Il paradosso è che il “Monte” è condizionato da quel niente di ghiaccio che, tuttavia, è il grande assente della 92ma Edizione del Rallye Monte-Carlo (insieme al Campione del Mondo in carica Kalle Rovanpera).
Se nella sesta e settima Speciale, rispettivamente la Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve e la Champcella / Saint-Clément, circa 17 chilometri entrambe. Ogier si preoccupa di limare il ritardo da Evans lasciando allungare Neuville, che ne approfitta, è nell’ultima Speciale del giorno, la ripetizione della La Bréole / Selonnet, che il fuoriclasse non a caso otto volte Campione del Mondo e nove vincitore del “Monte” dal 2009 al 2023, rompe gli indugi. Ogier vince nettamente la Speciale e questa volta distanzia Evans di 4 secondi. Il capitale di Evans, che al mattino ammontava a 23 secondi, è quasi del tutto dilapidato. Al gallese resta un vantaggio di appena 4 secondi e mezzo, troppo poco per considerarsi al sicuro, ancora meno sotto il profilo psicologico, visto che quel cacciatore, di solito, non tende a far prigionieri.
Se invece stiamo sul vago e ci riferiamo alle cifre crude, bisogna riconoscere che in fondo Evans ha conservato la leadership e minimizzato i rischi, di fatto rimandando al Sabato quel corpo a corpo con il compagno di Squadra che, nei pronostici della vigilia, sembrava comunque inevitabile. Tutto ciò rende particolarmente interessante la battaglia in famiglia Toyota, e non c’è da immaginare un Jari-Matti Latvala preoccupato o in dovere di intervenire: i suoi Piloti stanno andando alla grande.
© Immagini -Toyota TGR-DAM – Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com
92° Rallye Monte-Carlo d2
1 Elfyn Evans/Scott Martin (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) 1h25m28.9s2 Sébastien Ogier/Vincent Landais (Toyota GR YARIS Rally1 HYBRID) +4.5s3 Thierry Neuville/Martijn Wydaeghe (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +16.1s4 Ott Tänak/Martin Järveoja (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +1m13.6s5 Adrien Fourmaux/Alexandre Coria (Ford Puma Rally1 HYBRID) +1m38.0s6 Andreas Mikkelsen/Torstein Eriksen (Hyundai i20 N Rally1 HYBRID) +2m58.9s7 Grégoire Munster/Louis Louka (Ford Puma Rally1 HYBRID) +3m27.1s8 Pepe López/David Vázquez (Škoda Fabia RS Rally2) +5m20.2s
9 Yohan Rossel/Arnaud Dunand (Citroën C3 Rally2) +5m25.1s