Il Gran Premio dell'Arabia Saudita ha messo in luce diverse zone grigie del regolamento in materia di penalizzazioni. Analizziamo insieme i vari misteri di Jeddah
Ci sono dei misteri attorno al GP di Jeddah e riguardano le penalità inflitte a Fernando Alonso ed Aston Martin. Qualcosa non torna e lo dimostriamo con due documenti ufficiali. La prima è la fotografia dello schieramento di partenza in cui Alonso è stato penalizzato di 5 secondi per non aver rispettato la posizione in griglia, ma dall’immagine si vede chiaramente come fossero ben 5 piloti fuori dalla griglia e solo uno è stato penalizzato: perché? Si vede bene che una è la Mercedes di Russell, poi c’è Gasly con l’Alpine, Bottas con l’Alfa Romeo e De Vries con l’Alpha Tauri, ma la penalizzazione è scattata solo per il pilota Aston Martin: il dubbio che qualcuno abbia preso di mira il team di Stroll perché dà fastidio è molto forte e questo dubbio diventa una certezza quando sul finire di gara via radio la Mercedes ha comunicato a Russell che Alonso avrebbe preso altri 5 secondi di penalizzazione per non aver svolto al meglio il pit stop con la penalità. Bene, se guardate il cronologico della FIA in merito alle sanzioni, come faceva la Mercedes a sapere della penalità ad Alonso se questa è stata comunicata dopo la fine della gara?
Come facevano a saperlo? Il dubbio è che siano stati proprio loro a fare un reclamo, anche se non si trova traccia ufficiale, o che abbiano fatto arrivare a qualcuno la soffiata. In un caso o in un altro, è stato un punto basso nei rapporti fra la FIA e i team che non deve più ripetersi. Perché Mercedes lo ha fatto? Provate voi a spiegare al consiglio di amministrazione che una squadra clienti come Aston Martin, con un motore meno potente di quello ufficiale, non solo sta davanti ma vi bastona pure in ogni occasione. Insomma, Aston Martin dà fastidio e il vecchio gioco della F.1 prende piede ancora una volta: solo che qualcuno ha esagerato nei tempi e nei modi, costringendo a un clamoroso dietro front…