Novità

YangWang U8, ho guidato il bestione ibrido da 1.200 CV che gira su se stesso

SUV di lusso di grandi dimensioni, ha 4 motori elettrici ma anche un 2.0 benzina. Sorprendente il livello di qualità interna

yangwang u8, ho guidato il bestione ibrido da 1.200 cv che gira su se stesso

Piove a dirotto sul Circuito Internazionale di Guangdong. Il cielo è ancora più grigio del solito e l’acqua sembra quasi venire giù a secchiate. Forse non proprio le condizioni ideali per correre in pista. O forse si. Dipende da cosa devi guidare, e soprattutto come lo devi fare. Sarà per quello che mi sono divertito da matti a bordo della YangWang U8, un mezzo eccezionale che, da diversi punti di vista, potrebbe quasi sembrare senza senso.

Cosa intendo? La U8, la prima nata del nuovo brand di lusso YangWang che appartiene al gruppo BYD, tanto per cominciare pesa 3.640 kg. Il che non le impedisce, però, di fare lo 0-100 in 3,6”. Del resto, ha ben 5 motori: quattro elettrici e uno a benzina che funziona da generatore di corrente, e così la potenza totale tocca quota 1.200 CV e i Nm sono 1.280. Sbalordivo, no? Ecco, ora state cominciando a capirmi.

Passare inosservati? No, decisamente no

Prima ancora di muoverla, la U8 strabilia al solo guardarla. È lunga 5,32 metri, larga 2,05 m e alta 1,93 m, dunque ha dimensioni XXL, certo, ma non sono quelle a colpire quanto piuttosto lo stile. Al frontale, calandra e fari si mischiano diventando l’una la componente degli altri e viceversa, per un impatto visivo molto forte e sicuro di sé.

YangWang U8

Di lato ci sono degli elementi orizzontali, sui passaruota, sugli specchi laterali, sul montante, che danno un po’ di dinamismo, mentre in generale si coglie qualche ispirazione dal Land Rover Defender. I cerchi sono da 22 pollici.

Dietro la fanaleria LED verticale è spezzata e vistosa, mentre salta all’occhio la ruota di scorta sul portellone incernierato di lato. A firmare la U8, così come del resto tutte le auto del gruppo BYD, c’è Wolfgang Egger, ex designer Alfa Romeo e Audi che si è aggiunto al colosso cinese dal 2016.

Dentro lascia a bocca aperta

Molti di coloro che leggeranno quest’articolo avranno ancora l’idea che le auto cinesi, dentro, siano fatte in maniera approssimativa. Ecco, invece questo Salone di Pechino 2024 mi ha dato la prova tangibile che non è affatto così: non vale per la BYD Seagull, piccola auto da 8.000 euro che arriva anche in Italia nel 2025, figuriamoci se vale per la U8 che rappresenta il massimo nella produzione del gruppo.

YangWang U8

Ad accogliermi a bordo della U8 c’è un tripudio di materiali di prima scelta, anche nelle parti più basse e nascoste, e piacevolissimi da toccare. La plancia è simmetrica e in questo modo sia il guidatore che il passeggero anteriore hanno un display da 23,6” tutto per sé, ovviamente con funzioni diverse. Lo schermo al centro, invece, misura 12,8”. Il potentissimo software di bordo stupisce in quanto a reattività di utilizzo e ricchezza di funzioni.

YangWang U8

Tornando agli schermi, dietro ne ho contati invece altri quattro: due tablet dietro agli schienali, uno in basso per la climatizzazione e un altro integrato nel bracciolo centrale, quando il quinto posto non è in funzione.

Sempre meglio di niente

Ho guidato la U8, è vero, ma non ho detto per quanto. Purtroppo il programma prevedeva due soli giri sul già citato circuito di Guangdong. Ma sapete che c’è? Sempre meglio che niente, anche perché – come già anticipato – mi sono divertito tantissimo. Quattro ruote motrici elettriche, capaci di giocare sapientemente e in maniera centellinata con l’erogazione di coppia, sono forse il modo migliore per girare velocemente su una pista bagnata.

YangWang U8

È così che la YangWang U8 sa facilmente derapare, concedendoti piacevoli e controllate acrobazie anche se poggia su enormi pneumatici con impronta da 275 mm. La spinta, poi, è qualcosa di difficile da descrivere: l’accelerazione è bruciante, eppure le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico fanno un lavoro eccezionale nel bloccare il beccheggio. Col rollio in curva, invece, non si possono fare miracoli. Leggero ma non vuoto lo sterzo, che mi ha convinto.

YangWang U8

Queste le sensazioni a caldo che mi ha dato il breve test drive. Per quanto riguarda il powertrain della U8, è particolarmente raffinato: vede, come dicevamo, l’abbinata di un 2.0 benzina a quattro motori elettrici. La cosa interessante è che il benzina funziona solo da generatore di energia elettrica, e dunque non è un motore di trazione. Non finisce qui, perché la U8 è anche plug-in: ha una batteria da 49 kWh che consente, secondo la Casa, di fare circa 180 km. L’autonomia combinata, tra serbatoio e batteria lamellare prodotta da BYD, è di 1.000 kg.

YangWang U8

Un sistema plug-in particolare, dunque, che, con altre potenze, motori e cubature, è destinato a equipaggiare tanti altri modelli diversi del gruppo BYD, a cominciare dalla Seal U DM-i, che arriva in Europa e in Italia nel corso del 2024. Auto che non vedo l’ora di guidare, questa volta non tanto per rimanere sbalordito dalle prestazioni ma per provare l’effettiva efficienza del suo powertrain. Speriamo solo che non piova.

Più che un’auto, un manifesto

Tra le chicche della U8 il fatto che i motori possano muovere indipendentemente le ruote, consentendole di girare su se stessa. Funzione più scenografica che utile, certo, ma è solo un’estremizzazione di quelle che possono essere funzionamenti invece più utili sui terreni a bassa aderenza. Un’altra esclusiva della U8? Sa persino galleggiare.

YangWang U8

Ci sarebbe tanto altro da dire su di lei, dalla innovativa control unit centrale sviluppata con Nvidia alla dotazione tecnologica che vede l’ampia adozione di Lidar (avete fatto caso alle tre piccole gobbe sul tetto?) o, ancora, la prima integrazione totale con un drone che viene alloggiato dentro al tetto.

Ok, so che molti di voi, già leggendo il titolo di questo articolo, avranno pensato “sì, ma a che serve?”. Forse a nulla all’atto pratico, ma sicuramente la U8 è più di un’auto: è la prova evidente del livello di sofisticazione tecnica che hanno oggi le auto, perlomeno alcune, che vengono prodotte in Cina. Dunque, mi sembra chiaro: è il momento di abbandonare ogni pregiudizio.

TOP STORIES

Top List in the World