La casa automobilistica giapponese valuta versioni elettriche, ibride plug-in e a idrogeno in futuro per il suo SUV off-road
Toyota ha recentemente presentato la nuova generazione di Land Cruiser, il SUV con orientamento off-road con cui la casa automobilistica giapponese guarda al futuro, nonostante i richiami vecchio stile del suo design. L’obiettivo dell’azienda è mantenere competitiva l’offerta del Land Cruiser fino alla fine del decennio, una sfida non semplice visto che gli standard relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 diventeranno sempre più stringenti.
L’ibrido non basta
Da questo punto di vista lo sforzo di Toyota è stato immediato: il nuovo Land Cruiser è equipaggiato con il suo propulsore ibrido i-Force Max, che combina un motore a quattro cilindri turbo da 2,4 litri con una trasmissione automatica a otto velocità e un motore elettrico integrato collegato ad una batteria da 1,87 kWh; le specifiche parlano di una potenza di sistema superiore a 330 CV e una coppia massima pari a 630 Nm. La casa automobilistica giapponese però sa che non può essere sufficiente questa soluzione in futuro, non sicuramente in tutti i mercati in cui intende continuare a commercializzare il modello.
Pro e contro della piattaforma
Toyota Land Cruiser, il SUV off-road si rinnova
Quale sarà la scelta?
“Ci sono dei pro e dei contro, dobbiamo pensare a come affrontare l’approccio multi-energetico“, ha dichiarato Keita Moritsu, ingegnere capo del progetto Land Cruiser, aggiungendo che al momento la casa automobilistica giapponese non ha ancora preso una decisione su quale alimentazione scegliere per lo sviluppo dei prossimi propulsori che equipaggeranno il SUV. Elettrico, PHEV o idrogeno? Toyota sta esaminando attentamente i costi e i benefici di ciascuna opzione per capire quale sia quella migliore.