Torna l’Isotta Fraschini, un marchio che rimanda a Milano, a un passato glorioso. Automobili eleganti dei primi del novecento, salotti viaggianti e lussuosi, utilizzate da capi di stato, re, da Papa Pio XI, da Mussolini e da Gabriele D’Annunzio. Ci girava anche Rodolfo Valentino a New York, al cinema fu protagonista con Gloria Swanson. Una storia che si chiude subito dopo il secondo dopoguerra fra fallimenti e grandi ambizioni tradite.
Un marchio di grande blasone, «addormentato», i tentativi di risvegliarlo in passato sono sempre andati a vuoto. Adesso ci provano un gruppo di industriali lombardi e veneti che hanno acquistato i diritti. Partendo dalle corse perché le Isotta Fraschini erano state guidate da Enzo Ferrari e da Alfieri Maserati. Il Drake ha conquistato il suo primo podio in carriera con un modello 100/110 IM Corsa, terzo posto nel 1920 alla Parma-Poggio di Berceto.
L’Isotta Fraschini Torpedo (Spaccarelli)
Isotta Fraschini mostra coraggio nel misurarsi contro giganti del genere, è il primo passo verso un ritorno in grande stile. Che prevede anche la costruzione di supercar stradali in serie limitata.
Tempo al tempo. L’azienda fu fondata nel 1900 a Milano dall’avvocato Cesare Isotta, dai fratelli Oreste e Antonio Fraschini, da Riccardo Bencetti, Paolo Meda e Ludovico Prinetti. Le macchine venivano costruite a Viale Monterosa, la vittoria nella Targa Florio del 1908, e nelle gare americane costruiscono le basi per l’affermazione Oltre Oceano. Dalla gloria al declino, alla conversione in produttore di motori. Fino all’estinzione, alle guerre in tribunale, ai brevetti lasciati nei cassetti (da Castiglioni, patron della Cagiva), fino a questa rinascita. Sarà la volta buona?