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Tesla – Trimestrale solida, ma è allarme per i problemi logistici

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Tesla – Trimestrale solida, ma è allarme per i problemi logistici

La Tesla ha chiuso il terzo trimestre con risultati solidi e ancora in crescita, ma per il futuro non mancano problemi, in particolare sul fronte logistico. Tra luglio e settembre, la Casa californiana ha registrato ricavi superiori ai 20 miliardi di dollari (21,45 miliardi, prima volta nella storia aziendale), in crescita del 56% sul pari periodo dell’anno scorso e in deciso miglioramento rispetto alla prima parte dell’anno (tra i primi tre mesi e i successivi tre il fatturato è calato da 18,756 miliardi a 16,934 miliardi per colpa soprattutto dei fermi produttivi a Shanghai). Un dato, seppur di poco, inferiore ai 21,96 miliardi previsti dagli analisti.

La redditività. La Tesla ha visto crescere i ricavi delle sole attività automobilistiche del 55% a 18,7 miliardi. Il contributo della vendita di crediti ambientali si attesta su 286 milioni, il 3% in più rispetto a un anno fa, ma meno della metà se confrontati con i 679 milioni incassati nel primo trimestre. Quanto alla redditività, il conto economico ha beneficiato del contenimento dei costi operativi, saliti di appena il 2%, mentre le spese del business automobilistico, incrementate da 10,52 a 13,48 miliardi, sono cresciute a un tasso in linea con quello dei ricavi. Di conseguenza, il margine operativo è tornato sopra il 15%, salendo dal 14,6% al 17,2%, mentre l’incidenza dell’Ebitda sul fatturato è risultato stabile al 23,2%. In crescita anche i profitti netti, migliorati del 75% a 3,65 miliardi, con l’utile per azione aumentato del 69% a 1,05 dollari, poco sopra i 99 centesimi attesi dagli analisti. Infine, la generazione di cassa: i flussi sono positivi per 3,3 miliardi, quasi il triplo rispetto agli 1,33 miliardi di un anno fa anche grazie a investimenti rimasti pressocchè invariati a 1,8 miliardi.

Le prospettive. Nel corso di una conference call con gli analisti, l’amministratore delegato Elon Musk ha manifestato tutto il suo ottimismo per i prossimi mesi, ma non ha mancato di evidenziare alcune problematiche: “Abbiamo un’eccellente domanda per il quarto trimestre e prevediamo di vendere tutte le auto che produciamo”, ha affermato l’imprenditore. Le fabbriche stanno funzionando a pieno regime e stiamo consegnando tutte le auto che produciamo, mantenendo forti i margini operativi”. Tuttavia, la Cina e l’Europa stanno “vivendo una sorta di recessione a causa, rispettivamente, del mercato immobiliare e dei rincari dell’energia, mentre il Nord America gode di una buona salute, anche se la Fed sta aumentando i tassi di interesse più del dovuto”. In ogni caso, “recessione o non recessione, noi non stiamo riducendo la nostra produzione in modo significativo”, ha garantito Musk.

Problemi logistici. L’amministratore delegato ha quindi ribadito l’obiettivo di una crescita delle vendite del 50% in un’orizzonte pluriennale, per quanto si stia manifestando un problema rilevante per le tradizionali politiche commerciali della Tesla, in particolare la concentrazione delle consegne verso la fine di ogni trimestre. Tra luglio e settembre, l’azienda ha affrontato alcune difficoltà logistiche che hanno determinato una forte differenza tra i volumi produttivi e commerciali. A fronte delle 365.923 vetture assemblate, ne sono state consegnate 343.830, con una divergenza di oltre 20 mila unità, quattro volte più delle 4-5 mila dei precedenti trimestri. D’altro canto, la stessa Tesla ha ammesso come stia diventando sempre più “difficile assicurarsi” il trasporto dei veicoli a costi ragionevoli alla fine di ogni trimestre. Di conseguenza, Tesla punta a un “ritmo delle consegne più fluido” e a un “mix più regionale di produzione e consegne”. Ulteriori problemi riguardano i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento, le “inefficienze” delle fabbriche di Berlino e Austin e le difficoltà nella produzione delle celle 4680.

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