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Tesla Model 3, con il restyling arrivano la cloche al posto del volante e batterie più potenti

Progetto Highland: un nome suggestivo che nasconde il primo vero restyling di un modello che si è già guadagnato un posto nella storia dell’auto, non solo elettrica. Tesla sta accelerando i lavori per presentare la Model 3 nella sua nuova veste: parlare di una seconda generazione è eccessivo, considerando che il debutto risale al 2017 ma è anche vero che il «ritocchino» del 2020 praticamente non si vede. Questa volta invece, designer e tecnici di Tesla ci hanno «messo mano» non poco e sono uscite le prime indiscrezioni, riportate dalla Reuters. Secondo fonti anonime (mai escludere peraltro che sia stato Musk a fornire qualche indicazione), con il restyling, la verrà parzialmente riprogettata per ridurre il numero di componenti e la complessità degli interni, mentre al tempo stesso ci saranno sensibili miglioramenti per tutti gli elementi apprezzati negli anni, tra cui il grande display centrale.

L’ispirazione dalla Model S

La Reuters sostiene che la Model 3 riprenderà alcuni tratti stilistici della sorella maggiore Model S, rinnovata fuori e – specialmente – dentro nel 2021. L’ammiraglia, grazie alla scomparsa di pulsanti e prese d’aria, ha ora interni ancor più minimalisti e incentrati sul display da 17 pollici. Inoltre, il volante tradizionale è stato sostituito da una cloche in stile aeronautico, scelta che peraltro non ha convinto proprio tutti i clienti Tesla. Non sarebbe strano vedere la novità anche sulla Model 3, quindi, unitamente alle bocchette dell’aria condizionata nascoste dietro la plancia. Scontato l’aggiornamento nel powertrain, con nuovi motori e pacchi batteria ancora più efficienti, per aumentare ulteriormente l’autonomia. E chissà che non possa arrivare una versione Plaid con potenza da supercar.

«Abbiamo eliminato tante parti»

Sin qui sono ipotesi, in buona parte plausibili. Ma la certezza di una nuova visione arriva dal guru. «In più occasioni abbiamo trovato componenti che erano state inserite per errore o senza pensare troppo al perché montarle. Ora abbiamo eliminato tante parti che in realtà non servivano a nulla», ha dichiarato Elon Musk in un intervento alla conferenza Baron Funds. In pratica, Tesla si servirà del restyling per due obiettivi. Il primo è riprendere a volare nelle vendite in un mercato sempre più competitivo: dopo un 2021 da record (non solo l’elettrica più venduta al mondo con oltre mezzo milione di unità ma anche la prima berlina premium fra tutte le motorizzazioni), l’anno che sta per chiudersi ha segnato un crollo – 40% nel primo semestre in Europa – anche se la Casa ha compensato con il grande successo della crossover Model Y.

I costi di produzione

Motivo in più per accelerare il lancio: la nuova Model 3 dovrebbe uscire dalle catene di montaggio sia dell’impianto a Shanghai sia di quello a Fremont, nel terzo trimestre del 2023 e, forse, anche nella fabbrica tedesca di Berlino. Il secondo obiettivo del Progetto Highland è rappresentato da una riduzione dei costi di produzione, attraverso la semplificazione illustrata da Musk, con l’immancabile provocazione in questo caso rivolta ai suoi tecnici. In pratica, si tratta di togliere il più possibile e aggiungere qualcosa di utile. Peraltro, non dovrebbe lamentarsi: Tesla guadagna circa 9.500 dollari su ogni auto venduta negli Stati Uniti quando Toyota arriva a 1.300 dollari. Sulla redditività, nessuno (per ora) riesce a battere Big Elon.

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