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Tesla – Al via lespansione di Grünheide: disboscati 70 ettari

tesla – al via lespansione di grünheide: disboscati 70 ettari

Tesla – Al via lespansione di Grünheide: disboscati 70 ettari

La Tesla sarà anche la Casa automobilistica più “verde” e innovativa al mondo, ma le sue attività industriali hanno comunque un impatto ambientale. A Grünheide, alle porte di Berlino, sono iniziati i lavori per l’ampliamento delle strutture produttive della prima fabbrica europea del costruttore guidato da Elon Musk: si tratta di un progetto destinato a espandere l’attuale area industriale tramite la realizzazione di nuovi spazi per magazzini e per le attività logistiche su terreni limitrofi oggi occupati da una foresta. La Tesla ha già avviato operazioni di disboscamento, che porteranno a tagliare gli alberi su circa 70 ettari di terreno.

Le procedure. Il progetto, essenziale per sviluppare la fabbrica e metterla nelle condizioni di sostenere le strategie di crescita della Tesla sul mercato europeo, è stato accolto con soddisfazione dai rappresentanti istituzionali locali, a partire dal ministro delle Finanze del Land del Brandeburgo, Jörg Steinbach, ma è probabile che scateni nuove polemiche. L’impianto produttivo è stato oggetto di non poche critiche e lamentele da parte degli abitanti della zona e delle associazioni ambientaliste per l’impatto sul territorio: la Tesla è stata accusata di possibili danni alla fauna e alla flora locali, nonché alle risorse idriche. Tuttavia, le rassicurazioni fornite dall’azienda durante le consultazioni pubbliche hanno convinto le autorità locali a fornire i necessari permessi, pur con precise condizioni da rispettare sul fronte dell’utilizzo di acqua e dell’inquinamento atmosferico. Ora, anche per gli ultimi lavori, la Tesla dovrà seguire lo stesso iter, chiedendo il via libera degli enti per protezione dell’ambiente e avviando le relative consultazioni. Quindi, è probabile che le associazioni ambientaliste e gli abitanti tornino alla carica per sollevare tutte le loro perplessità, determinando ritardi criticati da Musk in diverse occasioni: l’imprenditore di origini sudafricane si è lamentato più volte delle lungaggini burocratiche tedesche che hanno più volte rinviato l’inaugurazione della fabbrica tedesca.

Le indiscrezioni. Grünheide rappresenta uno dei tasselli fondamentali di quelle strategie di espansione della Tesla, che Musk sta cercando di sostenere con qualsiasi mezzo. Lo dimostrano le ultime indiscrezioni di stampa lanciate dal Financial Times. Per assicurarsi forniture stabili di materie prime, quali cobalto e nichel, l’amministratore delegato starebbe infatti valutando diverse alternative, tra cui l’ingresso diretto nel settore minerario. A tal fine, Tesla Inc. avrebbe avviato discussioni con la Glencore, la maggior compagnia mineraria al mondo, per acquisire una partecipazione tra il 10% e il 20% del capitale. Le trattative sarebbero iniziate lo scorso anno, ma si sarebbero concluse con un nulla di fatto a marzo, nonostante gli incontri ai massimi livelli manageriali: l’amministratore delegato della società svizzera, Gary Nagle, avrebbe perfino visitato la fabbrica californiana della Tesla a Fremont. Gli ostacoli riguardano più che altro la scarsa convinzione degli statunitensi a investire su una compagnia mineraria ancora troppo esposta ad attività come l’estrazione di carbone in deciso conflitto con il messaggio di sostenibilità ambientale di Musk, nonché per la riluttanza ad acquisire una quota di minoranza.

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