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Tesla abbassa ancora i prezzi, cosa succede in Italia e negli Usa

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Tesla abbassa ancora i prezzi, cosa succede in Italia e negli Usa

Prosegue l’opera di decremento dei prezzi di listino da parte di Tesla: gli effetti più significativi si possono registrare sul mercato statunitense e su quello italiano, dove gli incentivi iniziano ad avere un gran peso.

Cosa accade negli Usa

L’azienda ha deciso infatti di procedere oltreoceano con un nuovo drastico taglio dei prezzi di listino, per la precisione il secondo dall’inizio del 2023. Per quanto concerne Model S la riduzione è stata fissata a 5mila dollari, mentre per Model X si è giunti addirittura a un taglio di 10mila dollari. La tre volumi a trazione integrale Awd scende quindi dagli originari 94.900 dollari fino agli attuali 89.900, mentre la versione Plaid passa da 114.990 dollari a 109.999. Diverso, come detto, il discorso per la Suv: per quella a trazione integrale Awd non sarà più necessario sborsare 109.900 dollari ma 99.900, mentre la versione Plaid diminuisce dai 119.990 fino ai 109.990 dollari.

Un taglio dei prezzi che ha dato nuovamente vigore alle vendite dopo un periodo di stallo, anche se non tutti i concorrenti di Tesla hanno scelto di accettare una guerra dei prezzi al ribasso a causa delgi eccessivi rischi.

Cosa accade in Italia

Nel nostro Paese il costo di listino della Tesla Model 3, nella sua versione a trazione posteriore Rwd, è precipitato fino a raggiungere i 41.490 euro Iva inclusa, rientrando pertanto nella fascia di prezzo prevista dagli incentivi statali.

Per acquistare Tesla Model 3 Rwd senza rottamazione servono dunque 38.490 euro, mentre rottamare un vecchio veicolo consentirà di risparmiare ulteriormente, fino ad arrivare a 36.490 euro: a ciò bisogna poi sommare le spese di immatricolazione e di consegna.

In pochi mesi, quindi, c’è stato un profondo taglio, dato che solo all’inizio dell’anno si parlava di dover sborsare 57.490 euro. La quota della prima riduzione (44.500 euro) è stata dunque ritoccata verso il basso ancora una volta.

La strategia

Tesla ha quindi effettuato una decisa inversione di tendenza rispetto a un mercato automobilistico caratterizzato da un costante aumento di prezzi, avendo probabilmente nel mirino l’obiettivo della produzione di 20 milioni di vetture entro il 2030. Una scelta che la casa statunitense ha la possibilità di effettuare per via dei maggiori margini di guadagno su ciascun mezzo e per il fatto diappoggiarsi a un numero più ridotto di fornitori rispetto alle principali case concorrenti.

Dato confermato da una statistica redatta da Reuters nel primo trimestre del 2022: per ogni pezzo, infatti, Tesla poteva contare su un introito lordo medio pari a 15.653 dollari, che corrispondeva a oltre più del doppio di Volkswagen, quattro volte rispetto a Toyota e ben cinque volte rispetto a Ford. Modelli più standard e lista di accessori corta, ecco cosa ha permesso a Musk di affondare sui rivali.

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