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Renault Espace, la "scatola magica" firmata Matra

Nata nel 1984, la capostipite delle moderne monovolume è stata una rivoluzione che ha resistito, anche ai SUV, per cinque generazioni

Per quanto lunga e ricca di successi, la storia di molte auto spesso ha i suoi momenti più appassionati nel percorso tortuoso che porta dall’ideazione alla realizzazione. Questo è certamente vero per Renault Espace, considerata la prima monovolume moderna e ispiratrice del movimento MPV giunto all’apice all’alba del terzo millennio.

Ebbene, una delle idee più innovative e originali di fine secolo scorso, che vanta da allora ben cinque generazioni susseguitesi in quasi 40 anni, porta in origine realtà la firma di una Casa che non ha potuto darle il proprio marchio. Ecco come è andata.

Storia di un marchio arrembante

La storia della futura Renault Espace inizia alla fine degli Anni ’70 e coinvolge un bel po’ di nomi dell’industria automobilistica francese, ma nasce da uno in particolare, quello di Matra, che in quegli anni si è già fatta un certo nome. Nata nel 1953, opera principalmente nel settore aeronautico, ma negli Anni ’60 ha allargato la sua attività anche all’automobile, riversando le suo conoscenze in ambito sia “civile” che sportivo.

Tra il 1969 e il 1974, infatti, Matra conquista prima il Campionato Mondiale di F1 sia, per ben tre volte consecutive, quella che è considerata la regina delle gare di durata, la 24 Ore di Le Mans. La caratteristiche dei suoi prodotti, come le sportive DJet, Bagheera e Murena, è l’innovazione sia nella costruzione sia nei materiali.

Nel 1976, in collaborazione con Simca, Matra realizza la Rancho, un veicolo versatile considerato l’embrione del moderno concetto di SUV, anche se privo della trazione integrale. Con il senno di poi, quelle sono da considerarsi le prove generali per un concetto di auto ancora più originale che arriva pochi anni dopo.

Ispirazione americana

L’idea di base che dà vita alla Espace arriva durante una visita della dirigenza Matra a uno stabilimento americano della Chrysler, che controlla attraverso la filiale europea anche il marchio Simca che a sua volta possiede una quota di Matra. Anche se secondo alcune teorie, la vera origine di entrambi è nella strana concept kar-a-sutra, disegnata da un architetto italiano e allestita nel 1972 sul telaio della citroen SM

Gli americani stanno mettendo a punto il progetto per un minivan a trazione anteriore dall’eccezionale spaziosità che arriverà nell’83 con il nome di Dodge Caravan o Plymouth Voyager, esattamente il tipo di mezzo che potrebbe sostituire degnamente la Rancho, realizzata sulla base della Simca 1100.

Renault Espace I restyling 1988

Piace a tutti ma nessuno la vuole

Tuttavia, dall’agosto 1978 tutto il pacchetto Chrysler Europa è di proprietà della neo costituita PSA, società nata dall’ingresso di Citroen in Peugeot, a cui questo ciclo di acquisizioni lascia ha lasciato le casse mezze vuote e poca propensione a investire in progetti fuori dagli schemi. Quindi, malgrado il progetto della monovolume di Matra, siglato P16, piaccia molto, non viene deliberato.

Renault Espace I 1984, gli interni

L’idea viene proposta anche a Citroen, che tuttavia la respinge, ritenendo che la sua capacità progettuale e creatività non abbiano bisogno di contributi esterni. Tuttavia, con il marchio Simca che si avvia alla chiusura, vittima della strategia di mercato di PSA, Matra cerca altri interlocutori all’esterno.

Trova l’interesse di Renault, che adotta il progetto e sostituisce PSA come azionista di Matra a patto che questa accetti di togliere di mezzo la Murena, avversaria scomoda della sua Fuego, e che il nuovo modello porti il suo marchio.

Renault Espace I 1984

Parte piano, poi conquista

Con questi presupposti, nel 1984, un anno dopo il debutto americano di Voyager che però non si vedrà in Europa per altri quattro anni, Renault lancia sul mercato la prima Espace: il progetto nel frattempo ha avuto varie evoluzioni e affinamenti anche nel disegno, ma conserva l’idea della struttura leggera in acciaio zincato con carrozzeria in vetroresina, un parabrezza molto grande e inclinato che forma quasi un’unica superficie con il cofano.

Lunga 4,25 metri, offre cinque o sette posti e un volume di carico che va da oltre 800 litri a quasi 3.000 litri abbattendo le due file posteriori. Per contenere i costi di una costruzione così raffinata, molti componenti sono ripresi da altri modelli come i fari, che provengono dal furgone Trafic, e gran parte della meccanica, che deriva dalla Renault 18.

Renault Espace I 1984, la meccanica

L’unico inconveniente è il motore disposto longitudinalmente, anche se molto avanzato sull’asse per non togliere spazio all’abitacolo. Per contro, le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti e le posteriori ad assale con barra Panhard e sistema di compensazione del carico. Il primo propulsore offerto è un benzina da due litri proveniente dalla Renault 25 e messo a punto per una potenza di 110 CV e abbinato ad un cambio a cinque marce.

La partenza è lenta mail successo arriva, anche grazie all’aggiunta del motore Diesel 2.1 da 88 CV montato anche sulle Renault 20, 21 e 25, tanto che la produzione deve essere aumentata affiancando allo stabilimento Matra di Romorantin quello delle Renault-Alpine di Dieppe.

Renault Espace I restyling 1988, la variante Quadra

Il 1988 è l’anno del restyling, che si concentra sul frontale e sui fari, ma porta anche novità meccaniche: il 2.0 benzina è depotenziato a 103 CV, affiancato da una variante a iniezione da 120 CV che equipaggia la versione di punta TXE (non per l’Italia) e la variante Quadra a trazione integrale.

Questa combinazione resta in produzione poco tempo e diventerà nel tempo molto ricercata dagli appassionati. La sostituisce un nuovo 2.2 da 110 CV che offre meno potenza ma una miglior coppia motrice.

Renault Espace II 1991

Espace II

Nel 1991, dopo oltre 191.000 esemplari venduti, Espace si rinnova a fondo: la seconda generazione ha la stessa impostazione meccanica e strutturale, anche se la Casa prende in considerazione l’idea di passare a una costruzione in acciaio che sarebbe più rapida da produrre benché più costosa, alla fine conferma l’architettura precedente.

Renault Espace II 1991, vista posteriore

Renault Espace II 1991, plancia

Le dimensioni aumentano, la lunghezza passa a 4,3 metri, i motori sono ancora i 2.0 e 2.2 più il nuovo V6 PRV da 2,8 litri da 150 CV. Il modello a trazione integrale Quadra resta però fedele al 2.2i, mente il 2.1 Diesel e nel 1995 riceve un nuovo turbo VGT e passa a 92 CV.

Renault Espace III e Grand Espace 1996

Espace III

Nel 1996 Reanult introduce due importanti novità: la famiglia della berlina Megane, erede della 19, si arricchisce con la versione monovolume Scenic, che trasferisce in misure compatte il concetto di Espace mentre quest’ultima saluta l’arrivo della terza generazione completamente rinnovata in cui comunque è ancora coinvolta Matra.

La linea è ancora più moderna e tondeggiante, le misure crescono un altro po’, con l’amento della lunghezza a 4,51 metri e poco dopo una seconda variante a passo lungo (17 cm in più) chiamata Grand Espace da 4,79 metri che porta il volume di carico massimo a oltre 3.100 litri.

Renault Espace III 1996, gli interni

Sul piano meccanico, si passa a un pianale di derivazione Laguna con qualche elemento della Safrane e, finalmente, al più razionale motore trasversale, montato su un avantreno MacPherson con telaietto ausiliario, mentre dietro resiste l’assale torcente con barra Panhard.

I motori sono tre: un 2.0 da 114 CV, un rinnovato V6 PRV portato a tre litri e 167 CV che viene fornito di serie con cambio automatico, e un turbodiesel ancora a iniezione indiretta con tre valvole per cilindro e 113 CV, tutti disponibili per entrambe le varianti di carrozzeria.

Renault Espace III 2000, gli interni

L’offerta di base cambia nell’89, con l’arrivo di un più moderno 2.0 16V da 140 CV, mentre quella top vede l’uscita di scena del PRV sostituito da un altro V6 di tre litri ma più moderno, con doppi alberi a camme, 24 valvole e 190 CV. Ancora un anno e sull’Espace a passo corto arriva invece il turbodiesel 1.9 dTi da un centinaio di CV, mentre la produzione tocca il record annuale superando i 71.000 esemplari.

Il primo Diesel common rail arriva invece nel 2000 con un nuovo 2.2 a 16 valvole dotato anche di turbo a geometria variabile. Questo motore, siglato dCi e montato anche sulla Laguna, eroga ben 130 CV di potenza.

Renault Espace IV e Grand Espace 2002

Espace IV

Per il 2002, Espace cambia ancora e completamente. La quarta generazione è anche la prima non più sviluppata da Matra ma interamente Renault: passa dunque alla carrozzeria in acciaio, anche se con materiali leggeri per alcuni pannelli, al pianale piatto provvisto di binari per gestire liberamente i sedili e lo spazio movimentare le poltrone e sposta la produzione a Sandouville.

Il nuovo modello è lungo 4,66 metri, 4,86 nella variante Grand Espace, ha un design avveniristico ma riuscito (sono gli anni della Vel Satis, che invece, incontrerà molto meno i gusti del pubblico) e ancora più spazio interno, con una plancia che spicca per l’estrema pulizia grazie alla strumentazione digitale di nuovo tutta al centro.

Renault Espace IV 2006, la plancia

Renault Espace IV 2006, gli interni

Le motorizzazioni sono riprese dalla generazione precedente, con un paio di novità: il benzina 2.0 16 valvole in versione aspirata o turbo da 136 o 163 CV e al vertice un V6 addirittura da 3,5 litri e 241 CV, mentre a gasolio ci sono il nuovo 1.9 dCi common rail da 120 CV, un rinnovato 2.2 dCi da 150 CV e addirittura un V6 da tre litri e 177 CV di origine Isuzu.

Renault Espace V 2015

Espace V

La quinta generazione di Espace arriva nel 2015 e si concede un lieve sconfinamento, se non proprio tra i SUV, nel mondo dei crossover: la sua fisionomia infatti cambia leggermente, aggiungendo alle rotondità e a finiture sempre più lussuose un’altezza da terra leggermente maggiore delle precedenti mentre il corpo è più profilato, con altezza che scende sotto il metro e 70.

Gli interni rimangono ampi e per cinque o sette passeggeri, ma scompare la variante Grand Espace. Inoltre, la piattaforma CMF, condivisa sia con la Megane sia con la più grande Talisman, porta in dote nuove tecnologie di sicurezza tra cui il sistema 4Control, con asse posteriore sterzante.

Renault Espace V 2015, la plancia

Espace V è spinta da motori di ultima generazione, anche se non ancora elettrificati, di cilindrata ridotta ma molto potenti grazie al turbo: si va dai turbodiesel 1.6 dCi da 130 e 160 CV ai 2.0 dCi da 200 CV (uno da 160 CV sostituisce nel 2020 il più potente dei 1.6) a turbobenzina sempre 1.6 da 200 CV o 1.8 da 225 CV, con cambi a doppia frizione EDC a sei o sette posti.

La sua carriera è destinata a terminare nel 2023, con l’arrivo di una nuova generazione che pare però avviata ad abbandonare del tutto la definizione di monovolume per trasformarsi in un SUV vero e proprio.

Renault Espace, Perché Comprarla… Classic

Per conoscere meglio la Espace, i suoi Pro e Contro, il prezzo e molto altro vi consigliamo di leggere la nostra prova del Perché Comprarla… Classic.

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