Follia ad Aprilia: si affaccia dal finestrino dell’auto in corsa e urla, la bravata di un giovane finisce sui social. «Sono sbucati a tutta velocità»
Cosa è successo
Molte incognite e una sola certezza: quel folle gesto compiuto da alcuni ragazzi, giorni fa, ad Aprilia, avrebbe certamente cagionato un serio incidente stradale. L’immagine scattata da una donna ritrae il corpo di un giovanotto fuori dallo sportello di una macchina in corsa. «Ero anch’io in auto – racconta a “Il Messaggero” Cristina – e mi stavano accompagnando per le mie consuete terapie. Quell’auto è sbucata dal nulla nelle vicinanze di un supermercato e quei ragazzi correvano ed urlavano. Anzi, quando ho scattato la foto, il giovane aveva il corpo non totalmente fuori dall’abitacolo. Inizialmente, invece, era seduto sullo sportello». Un episodio che ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza stradale. Cristina, paraplegica, cammina su una carrozzina: «Ho avuto paura – dice – perché se non fossi stata in macchina, ma in strada, con quella velocità avrei rischiato certamente di essere investita».
La reazione social
Lo scatto è stato poi pubblicato su un gruppo Facebook dividendo la numerosa platea tra coloro che si sono dimostrati indignati e chi, invece, ha voluto discolpare quell’azione frutto di un banale divertimento e quindi considerata come «un gesto che tutti abbiamo fatto», scrive un uomo. «Non so se sono gli stessi – ribatte un’altra utente – ma domenica, verso le 20, per poco non mi ficcavano sotto sulle strisce. Correvano come matti e non solo erano in due seduti sui finestrini che fumavano e strillavano». Le strade della Capitale sono state, spesso, teatri di tragici incidenti e avvenimenti insoliti, ma quanto accaduto ad Aprilia ha attirato l’attenzione degli altri guidatori e sollevato le ennesime ( comprensibili) preoccupazioni sulla sicurezza stradale. «I genitori – conclude Cristina – devono essere messi al corrente di quello che fanno i figli. E’ una questione di rispetto e di salvezza per gli anziani, per le persone disabili e per tutte le persone. Compresi anche i ragazzi».