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Renault – Niente guida autonoma per le auto, ma sui minibus…

renault – niente guida autonoma per le auto, ma sui minibus…

Renault – Niente guida autonoma per le auto, ma sui minibus…

L’importanza dei dispositivi di assistenza alla guida per aumentare la sicurezza e il confort è fuori discussione. A oggi in Italia le norme prevedono sistemi fino al livello 2, che gestiscono acceleratore e freno, e centrano l’auto in corsia (sempre sotto il controllo del conducente). Il prossimo passo, il livello 3, è già realtà in alcuni Paesi, come la Germania, per lo meno in determinati tratti autostradali: il guidatore, in questo caso, può togliere le mani dal volante. Un dettaglio non da poco, che pone una questione di responsabilità (in Italia non si è ancora legiferato), oltre che di tecnologie. L’auto deve raccogliere molte più informazioni sull’ambiente circostante, e non bastano gli ormai diffusi radar e telecamere: servono i lidar, che analizzano la riflessione di raggi laser.

Più complessità, più costi. Un sistema lidar è inevitabilmente molto più costoso. Ed è questo aspetto che sta alla base della decisione del gruppo Renault di non passare per le auto al livello 3 di automazione. Al massimo, si arriverà al cosiddetto 2+, che al centraggio in corsia aggiunge la funzione di assistenza al cambio di corsia per un sorpasso. L’idea è quella di proporre ai clienti soluzioni abbordabili. E i lidar (al momento) non lo sono.

Ma sui minibus si va oltre. Quanto detto vale per le automobili. Nel campo del trasporto pubblico, invece, il gruppo francese ha appena annunciato la collaborazione con WeRide, fra i pionieri della guida autonoma di livello 4 con una flotta di ben 300 minibus elettrici e altri 400 veicoli distribuiti fra Cina, Singapore, Emirati Arabi e Stati Uniti (in totale sono stati percorsi oltre 28 milioni di chilometri). In Europa, una prima dimostrazione è prevista col servizio navette per il torneo di tennis Roland Garros dal 26 maggio al 9 giugno.

Non vanno ovunque. Il livello 4 prevede l’assenza del conducente, ma il veicolo può muoversi solo in determinati tragitti. ciò che si addice al trasporto pubblico, anche se per ora parliamo di mezzi lunghi circa 6 metri in grado di trasportare (in confort e sicurezza) solo sei passeggeri fino alla velocità di 40 km/h, sfruttando 4 lidar frontali e 2 posteriori. Per il futuro l’obiettivo è arrivare a 70 km/h, mentre nel nostro test all’interno dei vialetti del Technocentre Renault di Parigi, vista la presenza di numerosi edifici e attraversamenti pedonali, il sistema era impostato per non superare i 25 km/h.

Prossimo step, nel 2026. L’accordo con WeRide arriva alla fine di un percorso iniziato nel 2018, quando l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi ha iniziato a investire in quella che all’epoca era una start-up. Fra due anni si concretizzerà anche un altro progetto della Renault, denominato Mach 2: annunciato nel 2023, nel 2026 vedrà una flotta di minibus elettrici automatizzati integrati nella rete di trasporto pubblico di Chteauroux, nella valle della Loira. Per il futuro, il gruppo francese sta sviluppando una piattaforma robotizzata sulla base del nuovo Renault Master elettrico, per offrire soluzioni insieme ai partner EasyMile e Milla (oltre a WeRide).

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