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Porsche flirta con Google. Vendite su ma c’è un problema Taycan

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Porsche flirta con Google. Vendite su ma c’è un problema Taycan

Porsche valuta l’ipotesi di accettare l’abbraccio di Google. Il passo, non da poco, consisterebbe nella possibilità di integrare completamente il software di Mountain View, secondo una fonte vicina alla società, segnando un significativo cambiamento nella strategia per la casa automobilistica quotata con successo da fine settembre, essendo ormai il quarto brand globale con oltre 100 miliardi di dollari di capitalizzazione e avendo superato in valore il gruppo di cui fa parte, Volkswagen (80 miliardi). Il titolo, promosso all’indice Dax della Borsa di Francoforte, guadagna intorno al 2% poco prima delle 16.

L’accordo sarebbe preso in considerazione solo per il marchio Porsche e non per il Gruppo di Wolfsburg, che dispone di una unità dedicata al software (Cariad). I clienti Porsche potrebbero accedere ad applicazioni Google come Maps e Assistant senza dover collegare l’auto a un telefono Android. Al momento non ci sono commenti dai diretti interessati.Lutz Meschke, Chief Financial Officer di Porsche, aveva dichiarato in una teleconferenza lo scorso ottobre che la società era in stretto contatto con Google e Apple, nonché con Baidu, Tencent e Alibaba in Cina dopo la fine della sua collaborazione con l’unità Cariad di Volkswagen sulla ricerca e lo sviluppo del software.

Porsche era stata precedentemente riluttante a utilizzare il software Google perché Google richiedeva la condivisione di troppi dati, secondo Manager Magazin, che per primo ha riportato i colloqui. Le grandi aziende tecnologiche made in Usa, da Google ad Apple e Amazon, puntano ad essere parte integrante del futuro dell’Auto. Ma alcune case automobilistiche sono caute nel consentire ai giganti della tecnologia un accesso illimitato ai dati generati dalle auto connesse o nel consentire loro di sostituire i marchi delle case automobilistiche con i propri nei display del cruscotto. Bmw, per esempio.

In leggera crescita, intanto, nel 2022 le consegne di vetture Porsche nel mondo, ma con un neo non da poco. Dell’elettrica Taycan sono state consegnate solo 34.801 unità, come ha annunciato giovedì il produttore di auto sportive. Si tratta del 16% in meno rispetto al 2021. Il calo è peggiorato nel quarto trimestre, visto che dopo i primi nove mesi era pari al -12%. Secondo la casa di Zuffenhausen, fiore all’occhiello del gruppo Volkswagen, la causa risiederebbe nei problemi nella catena di approvvigionamento e nella disponibilità limitata di componenti. Entrambi fattori determinanti per la prima auto sportiva elettrica di Porsche (lanciata nel 2019), poiché il modello contiene un numero particolarmente elevato di semiconduttori, per i quali esistono ancora colli di bottiglia sul mercato mondiale.

Nel complesso la casa automobilistica tedesca lo scorso anno ha consegnato ai clienti 309.884 vetture, in aumento del 3% rispetto al 2021, in controtendenza rispetto all’andamento generale. «L’anno passato è stato caratterizzato da numerose sfide legate al conflitto in Ucraina, alle interruzioni delle catene di fornitura e alla crisi dei semiconduttori, che ci hanno messo a dura prova», ha dichiarato Detlev von Platen, membro del consiglio di amministrazione e responsabile Vendite e Marketing di Porsche AG. «Per questo sono ancora più orgoglioso dei risultati ottenuti da tutto il team di Porsche. In questo difficile contesto, siamo comunque riusciti a realizzare il sogno di possedere una Porsche per un numero di clienti più elevato che mai», ha aggiunto.

Nel dettaglio, nel mercato europeo, Porsche ha consegnato 62.685 vetture nel 2022 (+7%) In Nord America, ha totalizzato 79.260 consegne, eguagliando il livello dell’anno precedente. In Cina sono state consegnate ai clienti 93.286 vetture (-2%), con una leggera flessione dovuta principalmente agli effetti della pandemia da Covid. L’area dei Mercati Emergenti e d’Oltremare ha registrato un incremento delle consegne del 13% a 45.141 unità.

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