MINI Aceman: come è fatta e quanto costa
Lo stile degli interni Internamente l’elemento che la rende riconoscibile al mondo MINI è lo schermo OLED circolare presente anche su Cooper e Countryman. Ha un ruolo fondamentale, perchè ha la funzione di quadro strumenti e display del sistema infotainment. Da un punto di vista tecnologico, la Aceman può essere dotata anche dell’head-up e dell’assistente vocale, attivabile con il comando “Hey MINI”, attraverso il quale è possibile gestire numerose funzioni. Ci sono poi dei pulsanti fisici, o meglio delle levette e si trovano proprio sotto lo schermo OLED e servono ad attivare le diverse modalità di guida (“Experience Modes”). In generale in abitacolo ci sono materiali di buona qualità, alcuni di tessuto ricercato, mentre il bagagliaio ha una capacità estendibile da 300 litri a 1.005 litri.
Powertrain, ricarica e autonomia La Mini Aceman la troverete in listino nella variante E e SE: la prima ha una potenza di 184 CV e una coppia di 290 Nm (batteria da 42,5 kWh), accelerando da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi e raggiungendo i 160 km/h di velocità massima. La sua autonomia (dichiarata nel ciclo Wltp) è di circa 310 chilometri. La Aceman SE ha invece 218 CV e una potenza di 330 Nm (batteria da 54,2 kWh): accelera da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi e tocca i 170 km/h, con un’autonomia massima di 406 km. Le due Aceman si ricaricano in corrente alternata fino a 11 kW, mentre è differenziata la potenza massima da colonnine rapide: 75 kW per la E contro i 95 kW della SE. Passando a discorsi più pratici, la Aceman può essere ricaricata da uno stato del 10% all’80% in circa 30 minuti.
La nuova MINI Aceman inizia la sua avventura in Italia. Non prevede in listino varianti con motore termico: la crossover inglese cavalca così la transizione verso la nuova mobilità. Prodotta in Cina, nel 2026 potrebbe uscire anche dalla fabbrica di Oxford. Nel frattempo, ecco le sue caratteristiche, gli allestimenti e i prezzi.