La seconda tappa del Gran Premio di Misano per Oliver Rowland si è conclusa a solo nove curve dalla fine, quando la sua macchina si è ammutolita rimanendo senza energia. Un duro colpo da mandare giù per il team, soprattutto considerando che il britannico fino a quel momento era stato autore di una gara molto positiva che lo aveva inserito tra i candidati al podio.
Rowland ha passato buona parte della corsa nel gruppo di testa, alternandosi con altri piloti al comando dell’ePrix. Se nella giornata di ieri lo strappo era arrivato a tre giri dalla fine, quest’oggi il gruppo ha iniziato ad aprirsi già con una decina di tornate di anticipo rispetto alla bandiera a scacchi, con lo stesso pilota britannico e Pascal Wehrlein che hanno iniziato ad allungare sugli inseguitori.
Oliver Rowland, Nissan, Nissan e-4ORCE 04, Maximilian Günther, Maserati Racing, Maserati Tipo Folgore
Foto di: Andreas Beil
Parlando dopo la gara, Rowland ha ammesso di non essersi accorto della sua situazione energetica fino a quando non ha realizzato che il dashboard del suo volante gli ha indicato un dato errato proprio una curva prima del ritiro: secondo il sistema, infatti, Rowland era perfettamente in linea con i valori di gestione preimpostati ma, in realtà, al pilota della casa giapponese mancava oltre metà tornata ancora da percorrere.
“Ero veloce in curva, stavo seguendo il mio obiettivo e ho seguito la strategia come avevamo pianificato. Questo genere di cose non ci è mai capitato, al giorno d’oggi è una [procedura] così semplice, avrebbe dovuto essere controllata e forse avremmo dovuto dubitare”, ha raccontato il britannico della corsa.
Oliver Rowland, Nissan Formula E Team, Nissan e-4ORCE 04
Foto di: Alastair Staley / Motorsport Images
Infatti, in Formula E i team non ricevono i dati della telemetria da remoto se non per alcuni parametri vitali e necessari per l’affidabilità, motivo per cui in realtà gli ingegneri devono fare affidamento sulle indicazioni trasmesse da chi si trova nell’abitacolo e dalle informazioni trasmesse dalla FIA al fine di valutare al meglio la strategia. Ad informare la squadra, infatti, è lo stesso pilota che legge dei valori sul dashboard indicati dal software tramite un codice, il quale viene poi trasmesso dal pilota via radio e decifrato dagli ingegneri nel garage.
Anche per questo motivo il team ha faticato a dare una valutazione corretta della situazione per tempo, nonostante le indicazioni energetiche visibili sul feed internazionale mostrassero come Rowland fosse in difficoltà nella gestione della batteria.
“È frustrante, ma se pensassi che questa fosse stata la mia unica possibilità di vincere nel corso dell’intera stagione sarei davvero deluso, ma sento che ci saranno ancora delle opportunità. Ho fiducia grazie ai punti conquistati fino ad ora e alle prestazioni che abbiamo mostrato, quindi ho fiducia per il futuro”, ha aggiunto Rowland, che avrebbe potuto conquistare il quinto podio consecutivo senza il ritiro. Infatti, nonostante l’errore procedurale, con una gestione più oculata negli ultimi giri di gara, il britannico avrebbe comunque avuto il margine per rimanere sul podio, sfruttando anche i duelli alle sue spalle.
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