Ecco perché l'accordo tra Aston Martin e Honda per la fornitura esclusiva di motori a partire dalla stagione 2023 di Formula 1 è un potenziale colpaccio
Lawrence Stroll è entrato in Formula 1 per vincere, salvando quella che allora si chiamava Racing Point e trasformandola in Aston Martin. Ma i proclami di successi futuri, nel Circus, sono all’ordine del giorno. La differenza, nel caso di Stroll, è che i passi verso la vetta si stanno susseguendo con rapidità. E l’accordo con Honda dalla stagione 2026, ufficializzato quando in Italia era notte fonda, è l’ultimo scalino per lanciarsi nell’Olimpo della F1.
Honda, dopo il frettoloso ritiro dalla F1 a fine 2021 e la continuazione della partnership con Red Bull, ha deciso di tornare da protagonista nel Circus nella futura era dei nuovi motori, senza MGU-H. Un anno zero che ha ingolosito altri costruttori, come Audi e Ford. E per farlo, ha scelto un team in rampa di lancio, capace di rifarsi dopo un inizio disastroso nel nuovo corso tecnico dell’effetto suolo portando in pista una signora monoposto nel 2023. In pochi avrebbero potuto ipotizzare un’Aston Martin seconda forza del mondiale, e invece eccoci qui, almeno per ora.
Aston Martin al momento è al secondo posto nel mondiale costruttori F1 2023
Le nozze con Honda, comunque, sono un’occasione d’oro non solo per la scuderia, ma anche per chi potrebbe rappresentarne i colori in pista. Se si pensa al costruttore giapponese, non può che venire in mente la famigerata invettiva a colpi di “GP2 engine” sferrata da Fernando Alonso ai tempi delle seconde, terribili nozze di Honda con la McLaren. Ma a quanto pare, i dirigenti di Honda non sembrano serbare rancore nei confronti del due volte campione del mondo. Anzi, hanno aperto a una potenziale collaborazione.
C’è però un fattore a sfavore di Alonso, l’età. Nel 2026 lo spagnolo spegnerà 45 candeline, e anche se siamo sicuri che vorrebbe correre fino a 50 anni, prima o poi il momento dell’addio alla F1 arriverà. In ogni caso, in ottica Aston Martin-Honda spunta un nome che a molti potrà sembrare inaspettato, ma non lo è. Yuki Tsunoda è un protégé della casa nipponica sin dai tempi in cui correva nelle categorie minori, e al momento è l’indiziato principale per soddisfare la volontà di Honda di avere un connazionale al volante.
Se Tsunoda dovesse continuare il percorso di crescita che sembra aver intrapreso con successo negli ultimi tempi, potrebbe rappresentare un’ottima opzione a lungo termine. Soprattutto se si considera che Yuki nel 2026 avrà solamente 26 anni. Resta poi da capire quale sarà il ruolo nel progetto di Lance Stroll, che al momento non ha dimostrato di poter prendere in mano il team una volta consumato l’addio di Alonso. Ma per sciogliere tutti questi dubbi, in fondo, c’è tempo. Quello che conta oggi è che con Honda, Aston Martin potrebbe aver messo a segno un colpaccio.
Honda sarà fornitore in esclusiva di Aston Martin dal 2026