Dodge

Motori

Dodge – Muscle car… elettrica (ma il serbatoio ha ancora un futuro)

android, dodge – muscle car… elettrica (ma il serbatoio ha ancora un futuro)

Dodge – Muscle car… elettrica (ma il serbatoio ha ancora un futuro)

Disponibile con carrozzeria a due e quattro porte (riunendo, di fatto, due modelli precedenti, Charger e Challenger), la nuova Dodge Charger interpreta in chiave moderna lo stile inconfondibile e senza tempo che l’ha sempre caratterizzata, senza tanti fronzoli e vezzi estetici. All’anteriore debutta un alettone sul cofano, un richiamo alle Charger Daytona del passato ma al tempo stesso un importante elemento aerodinamico concepito per aumentare la deportanza.

Luci a tutta larghezza. I fari a led anteriori sono collegati tra loro da una striscia luminosa a Led, mentre quelli posteriori disegnano quello che la Dodge chiama anello di fuoco. Sia davanti sia dietro campeggia, illuminato, il logo Fratzog destinato ai nuovi modelli della Casa americana. Il nome Dodge è inciso con il laser nei proiettori anteriori. Nove i cerchi disponibili, con misure da 18 a 20. Di serie il tetto color nero lucido a contrasto, su richiesta quello panoramico di vetro. La carrozzeria potrà essere nei colori After Dark, Bludicrous, Destroyer Grey, Diamond Black, Peel Out, Redeye, Triple Nickel e White Knuckle.

L’abitacolo, che si ispira – abbastanza alla lontana – a quello della Dodge Charger del 1968, è dominato dallo schermo centrale da 12,3 dell’infotainment Uconnect 5: orientato verso il conducente, offre la connettività wireless per Android Auto e Apple CarPlay. La strumentazione digitale dietro il volante è riportata su un display da 10,25 che, nella Scat Pack, diventa da 16 (e su richiesta c’è anche l’head-up display). Il volante riscaldato ha la corona piatta sopra e sotto, tanti comandi sulle razze laterali e ulteriori pulsanti che consentono di selezionare la modalità di guida e la funzione boost Powershot. Di serie l’impianto stereo Alpine da 506 Watt e nove altoparlanti, su richiesta quello da 18 altoparlanti e 914 Watt.

Il cambio sembra una pistola. Nella console centrale si trovano il pulsante d’avviamento, la piastra di ricarica wireless per gli smartphone compatibili e la leva del selettore di marcia dall’impugnatura a pistola. La luce ambientale da 64 colori dispone della funzione Attitude Adjustment, che reagisce autonomamente a eventi come l’accensione dell’auto o l’apertura delle portiere. I sedili sportivi sono di tessuto ed ecopelle, su richiesta possono essere riscaldabili e rivestiti di pelle Nappa di colore nero o rosso. Con le sedute posteriori abbassate si ha a disposizione un pavimento completamente piatto e un bagagliaio dalla capacità di 1.090 litri, più del doppio rispetto al modello uscente. Il frunk anteriore aggiunge ulteriori 42 litri di spazio.

Suona come una V8. La Charger Daytona offre l’esclusivo sistema Fratzonic Chambered Exhaust, che sfrutta due radiatori passivi per generare il sound rabbioso di una muscle car, pensato per frantumare i preconcetti sulla silenziosità di un’elettrica, degno della Brotherhood of Muscle. Per chi ama viaggiare nel silenzio è comunque disponibile la modalità Stealth.

La prima muscle car elettrica della Dodge permette di utilizzare il proprio smartphone come chiave digitale tramite la tecnologia Nfc. Il pacchetto Track offre un sistema di telemetria in tempo reale che registra audio, video e dati del veicolo, con una dashcam anteriore, una telecamera rivolta verso l’interno dell’abitacolo e una porta Usb per collegare dispositivi di memoria su cui salvare i video. I dati raccolti possono essere rivisti e analizzati in auto, oppure tramite strumenti di terze parti.

Adas. Di serie sulla nuova Dodge Charger elettrica sono previsti diversi sistemi di sicurezza, come la frenata automatica d’emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti, la guida assistita di livello 2 con cruise control adattivo e mantenimento della traiettoria, il monitoraggio degli angoli ciechi, il riconoscimento dei segnali stradali e il rilevamento della stanchezza del conducente. Su richiesta si possono avere anche la telecamera a 360, i sensori di parcheggio laterali e le telecamere ad altezza marciapiede per i parcheggi.

La nuova Dodge Charger Daytona porta al debutto la piattaforma multienergia Stla Large di Stellantis, flessibile per quanto riguarda dimensioni, powertrain ed efficienza energetica (verrà utilizzata anche per l’erede delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, delle nuove Levante e Quattroporte e della prossima Jeep Wagoneer S). La muscle car ha una distribuzione dei pesi perfettamente bilanciata, con sospensioni multilink a quattro bracci al posteriore. L’architettura del powertrain è a 400V e prevede due motori elettrici, uno per asse: quello davanti può essere disattivato per ridurre i consumi e aumentare l’autonomia, mentre quello posteriore integra un differenziale meccanico a slittamento limitato. Entrambi i motori hanno un’architettura 3 in 1 che comprende inverter e cambio, ciascuno genera 250 kW (340 CV) e 300 Nm di coppia.

Due versioni. La Dodge Charger Daytona R/T monta di serie il kit Direct Connection Stage 1 con 40 CV extra, così da arrivare a 496 CV totali; la Daytona Scat Pack monta il kit Stage 2, che di cavalli ne aggiunge 80, e porta la potenza massima a 670 CV. In attesa di conoscere i dati tecnici ufficiali, la Dodge fa sapere che la Scat Pack scatta da ferma a 100 km/h in 3,3 secondi. Alle normali modalità di guida (Auto, Eco, Sport, Wet/Snow) si aggiungono – in base alla versione e all’allestimento – quelle per la pista, le drag race, i donut e i drift.

I motori Hurricane. Nel corso del 2025, la gamma della Dodge Charger si amplierà con due versioni a benzina battezzate Sixpack, sempre con trazione integrale, dotate dei sei cilindri in linea biturbo di 3 litri della famiglia Hurricane, rispettivamente con potenze da 420 e 550 CV. Motori più potenti degli Hemi che stiamo mandando in pensione, specifica il ceo della Dodge Tim Kuniskis.

Pacchetto per la pista. Oltre alla telemetria in tempo reale, il Track Package offre una serie di extra pensati per chi vuole portare la propria Charger in pista: ammortizzatori adattivi a due valvole, impianto frenante Brembo con dischi autoventilanti da 16 e pinze a sei pistoncini davanti e quattro dietro, ruote Goodyear Eagle F1 Supercar 3 305/35Z R20 all’anteriore e 325/35Z R20 al posteriore.

La batteria alloggiata nel pianale ha una struttura prismatica delle celle che la rende più stabile ed efficiente dal punto di vista termico. La capacità lorda è di 100,5 kWh, che secondo la Casa dovrebbero garantire un’autonomia, sulla meno potente R/T, di circa 510 km, e di 418 km sulla più performante Scat Pack. I paddle al volante permettono di selezionare tre livelli di frenata rigenerativa. La potenza di ricarica massima indicata dalla Casa è di 350 kW, per passare dal 20% all’80% della batteria in meno di mezz’ora, pari a circa 10 miglia (16 km) di autonomia al minuto. I clienti Dodge potranno contare sul pacchetto di servizi offerto dalla piattaforma Free2move Charge di Stellantis.

La produzione della nuova Dodge Charger a due porte inizierà a metà del 2024 nello stabilimento di Windsor, in Ontario; la versione a quattro porte e quelle con propulsori a benzina Sixpack cominceranno a essere prodotte nei primi mesi del 2025. Al momento la Dodge non ha comunicato ufficialmente nessun prezzo per le sue nuove muscle car elettriche.

TOP STORIES

Top List in the World