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Così Audi e Volkswagen saranno competitive in Cina

Guidato da Audi, il colosso tedesco vuole riorganizzare produzione e offerta per affermarsi nel settore delle auto elettriche

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Nella sua corsa verso le zero emissioni, il gruppo Volkswagen sta giocando una partita fondamentale in Cina. Lì si trova il più grande mercato automobilistico del mondo e sempre lì sembra esserci il maggiore fermento in tema di nuovi marchi e instaurazione di nuovi equilibri.

Prima dell’avvento dell’auto elettrica, i brand tedeschi di lusso dominavano la scena e ora che il mercato si sta spostando velocemente verso i cosiddetti NEV (New Energy Vehicle), Audi e le altre non sono disposte a farsi da parte senza lottare. Per questo motivo Markus Duesmann, ceo della Casa dei Quattro Anelli, è volato a Shanghai per visitare le due joint venture che il brand ha attive nel Paese del Dragone (con FAW Group e SAIC Motor) per discutere il modo di vendere più auto elettriche.

Una profonda riorganizzazione

“Il passaggio ai veicoli elettrici in Cina rappresenta una sfida per tutti, noi compresi – ha detto Duesmann –. Al momento, non abbiamo partecipato alla crescita del mercato cinese dell’auto elettrica quanto avremmo voluto”.

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L’Audi Activesphere Concept

Il fatto è che il gruppo Volkswagen, e il marchio Audi con esso, hanno sì ampliato la gamma di vetture a zero emissioni a listino, ma stanno affrontando una serie di sfide che la stanno rendendo meno competitiva rispetto alle Case cinesi proprio sul loro mercato interno. La dipendenza dal gas russo, ad esempio, o l’approvvigionamento delle materie prime per le batterie, sono fattori che ostacolano la crescita.

Duesmann vuole rivedere gamma e sistemi produttivi per avere carte migliori da giocare. “La Cina si sta muovendo molto più velocemente che in passato e noi non abbiamo osservato con abbastanza attenzione il cambiamento – ha detto il ceo Audi –. È come quando guardi una maratona, ti allontani per 30 secondi e quando torni a guardare vedi una gara tutta diversa”.

Come recuperare il ritardo

Il fatto è che nel 2022 le vendite in Cina sono ancora il 40% del totale del brand, ma sono calate dell’8,4%. Nel tentativo di ridurre il gap, Audi sta ora costruendo uno stabilimento di veicoli elettrici a Chengchun e sta ampliando la gamma con Q4 e Q5 e-tron, alle quali si aggiungerà poi la e-tron GT RS, attesa per fine anno. Ma non bastano nuove auto.

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Audi Q4 E-Tron

Il problema è sui tempi di sviluppo. “La Cina è il nuovo punto di riferimento per quanto riguarda il time to market – ha spiegato Duesmann – servono tempi di sviluppo più veloci per competere sul mercato globale. Oltretutto che la questione è europea: dobbiamo trovare le risposte giuste per restare competitivi in un settore dove la Cina da una parte e gli Stati Uniti dall’altra stanno spingendo molto forte. Se non lo faremo anche noi, gli altri maratoneti in corsa volteranno l’angolo e non li vedremo più”.

E VW taglia i prezzi

In tutto questo, Volkswagen sta anche tagliando i prezzi delle auto termiche che vende in Cina. Il problema è che il Paese sta inasprendo le misure nei confronti delle vetture inquinanti e la Casa tedesca si vede quindi costretta a offrire condizioni migliori per far fuori gli stock ed evitare le sanzioni in arrivo dal 1° luglio.

L’iniziativa, nel suo complesso, costa a Volkswagen circa 500 milioni di euro e ha anche lo scopo di risollevare una domanda che è sempre più debole. Le vendite di auto nei primi due mesi dell’anno sono scese del 20% e in questo scenario, a febbraio le auto elettriche e ibride plug-in sono arrivate al 30% di quota.

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