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Bmw M2, si chiude l’era a benzina del reparto sportivo, con una berlina da 460 cavalli. La prova

È la seconda generazionePer essere la chiusura di un’era, è una grande chiusura. La Bmw M2 è l’ultima auto con motore termico nella storia del reparto Motorsport della Casa, omaggio ai primi 50 anni di attività e preludio ai prossimi dove regneranno ibridi e soprattutto elettrici. La potentissima XM – appena presentata – lo dimostra. La M2 è invece l’ultima auto a benzina e seconda della serie, erede di quella che dal 2015 ha venduto circa 60mila esemplari, con misure simili, ma che ha compiuta un passo avanti deciso quanto a potenza, prestazioni e tecnologia ereditando molti elementi dalle sorelle maggiori M3 ed M4. È già disponibile, al prezzo di 76.100 euro. Cinque i colori: Zandvoort Blue pastello e Toronto Red metallizzato sono specifici per la M2, mentre gli altri tre (Alpine White, Sapphire Black metallic e Brooklyn Grey metallic) sono comuni alle altre Serie 2.Ha guadagnato 90 cavalliVista la vocazione del modello, giusto partire dal motore. È ancora il sei cilindri in linea 3.0 biturbo, ma la potenza sale a 460 cavalli a 6.250 giri con 550 Nm di coppia massima disponibile da 2.650 fino a 5.870 giri. Si tratta di un incremento di ben 90 cavalli rispetto alla versione originale della M2 precedente. Da qui importanti modifiche alla lubrificazione e al raffreddamento per ottimizzare la guida in pista. Di serie, la BMW propone in abbinamento al propulsore il cambio automatico M Steptronic a otto marce con sistema Drivelogic (che prevede tre mappature di gestione), ma per i puristi rimane l’opzione del cambio manuale a sei marce, con Gear Shift Assistant per la doppietta automatica in scalata (disattivabile). La trazione è esclusivamente posteriore, con differenziale autobloccante a controllo elettronico.Leggermente più lungaRispetto alla Serie 2 Coupé dalla quale deriva, il design della M2 è stato rivisto (molto bene, secondo noi) in chiave sportiva, ma le dimensioni rimangono sostanzialmente inalterate. Rimarcando così anche la dovuta distanza dalla M4: 214 mm in meno di lunghezza e 110 mm in meno solo nel passo (pur condividendo la stessa larghezza). I paraurti sono specifici per questo modello, così come i passaruota allargati, le appendici aerodinamiche e il terminale di scarico a quattro uscite integrato nel diffusore. La M2 misura 4,58 metri di lunghezza, e risulta quindi 119 mm più lunga rispetto al modello uscente, con un passo incrementato di 54 mm. La massa totale a secco è di 1.725 kg, con un bilanciamento praticamente identico tra i due assi.Le ruote sono più grandiLa dotazione di serie, a livello di telaio, include le sospensioni M con ammortizzatori a controllo elettronico, i rinforzi e le strutture specifiche in alluminio sui due assi, il servosterzo M Servotronic parametrico, l’M Dynamic Mode del DSC, l’M Traction Control con dieci step di regolazione e l’impianto frenante M Compound con pinze anteriori a sei pistoncini su dischi da 380 mm e posteriori a pistoncino singolo con dischi da 370 mm. Per gli pneumatici è stata scelta un formula mista con cerchi anteriori da 19″ e posteriori da 20″, con una grande impronta a terra: 275/35 davanti e 285/30 dietro. La gamma di accessori M Performance, per chi vuole spingere di più offre un setup ancora più aggressivo, con cerchi da 20″ e 21″ sui due assi.C’è il Bmw Curved DisplayL’abitacolo è dominato dal Bmw Curved Display con strumentazione riconfigurabile da 12,3″ e infotainment da 14,9″. La grafica è personalizzata con i loghi M e sono previste funzioni dedicate come le Shift Lights e i dati sui pneumatici. In opzione è disponibile anche un head-up display dedicato, con le visualizzazioni predefinite Road, Sport e Track. L’infotainment è basato sul sistema operativo 8 e integra quindi il BMW Intelligent Personal Assistant e tutti i più recenti servizi connessi, incluso il collegamento con la My BMW App, oltre alle funzioni specifiche M, come l’M Drift Analyzer e l’M Laptimer per la guida in pista. Nella console centrale è presente anche un pulsante Setup, che permette di accedere direttamente a tutti i parametri relativi al powertrain e di salvare le combinazioni preferite nei due pulsanti M sul volante.Un equipaggiamento importanteL’equipaggiamento è importante già sul fronte della sicurezza: troviamo di serie il Front Collision Warning, lo Speed Limit Display e il Lane Departure Warning, mentre il pacchetto opzionale Driving Assistant porta in dote tra gli altri l’Active Cruise Control con funzione Stop & Go e il Parking Assistant con Reversing Assistant. Di serie, a livello di allestimento, sono previsti anche i sedili anteriori sportivi rivestiti in tessuto Sensatec e Alcantara, mentre in opzione sono disponibili gli M Sport con poggiatesta integrato (in foto), rivestiti in pelle Vernasca e tessuto Sensatec. Per i clienti più sportivi, Bmw ha previsto l’M Race Track Package che include soluzioni capaci di ridurre il peso e migliorare la resa in pista. Il pacchetto include tra l’altro il tetto in carbonio (-6 kg), gli pneumatici semi-slick, i sedili M Carbon in fibra di carbonio, riscaldabili e regolabili elettricamente e rivestiti in pelle Merino (-10,8 kg), e gli inserti in fibra di carbonio per la plancia.4,1 secondi per lo 0-100 km/hCon 460 cavalli sotto il cofano è normale divertirsi su un circuito. Questione di gusti: per noi, un «gioiellino» quale la nuova Bmw M2 si gode molto di più su una strada suggestiva, come la Interstate 17 che attraversa la contea di Yavapai da Phoenix a Flagstaff, Arizona. Sfruttando tratti (lunghi, quasi eterni), dove non abbiamo incontrato auto su entrambe le carreggiate e stando attenti a «trappoloni» dell’Arizona Highway Patrol, abbiamo spinto al massimo, in sicurezza sia chiaro, tutta la cavalleria della M2. Le prestazioni sono al top: 0-100 km/h in 4,1 secondi, 250 km/h di velocità massima, che possono salire a 285 km/h chiedendo l’M Driver’s Package opzionale. Il cambio automatico a otto rapporti M Steptronic rappresenta una certezza di famiglia, difficile peraltro resistere al piacere di usare ogni tanto i paddle (sotto) al volante. Emoziona nelle curveA proposito di cambio automatico, Bmw ci ha messo mano per evolverlo pensando a chi guida «sportivamente» una M2 sviluppando due accorgimenti software: quando raggiunge il limitatore in modalità manuale, il cambio non passa automaticamente alla marcia superiore ed è inoltre possibile effettuare scalate multiple tenendo tirato il paddle al volante. A noi ha esaltato ancora di più il comportamento in curva: la M2 ha una stabilità a prova di errore per merito delle ruote più grandi e – spiegano i progettisti – soprattutto di un assetto completamente rivisto, messo a punto al Nurburgring. Morale: si diceva all’inizio che il circuito resta la vocazione per una vettura del genere, vedi la sofisticata modalità di guida Track a fianco di quelle Road e Sport. Detto questo, noi ci siamo molto, molto divertiti sulle strade dell’Arizona giocando con le altre due e squarciando (ogni tanto) il silenzio con il «soundtrack» da vera M. In omaggio a un finale di storia.

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