Massimiliano Di Silvestre, Ceo di Bmw Italia
Guardando all’anno in corso, il trend appare positivo: «Ad oggi tutti i parametri ci dicono che il 2024 sarà un anno molto importante per noi, avremo molti lanci, tra poche settimane lanceremo la nuova Bmw Serie5 Touring, anche nella motorizzazione elettrica», ha detto Di Silvestre. Per quanto riguarda il dibattito sulla possibilità che in Italia arrivi un secondo costruttore auto, tema su cui il Governo appare aperto, Di Silvestre ha sottolineato che «su questo non sappiamo nulla, partiamo dal principio che ci piace moltissimo la competizione e la concorrenza aiuta, stimola a migliorarsi. Poi non conosciamo i programmi del Governo». Il futuro dell’automotive «passa dall’elettrico, che cresce ma non abbastanza dal nostro punto di vista». Lo ha detto Massimiliano Di Silvestre, Ceo di Bmw Italia, a margine del Forum AutoMotive, in corso a Milano. «Noi abbiamo una visione aperta, siamo aperti a tutte le tecnologie, lavoriamo su tutte le tecnologie, ovvero quelle tradizionali altamente efficienti, benzina e diesel, poi su ibrido plug in, elettrico, abbiamo già venti vetture elettriche in gamma, e abbiamo appena lanciato l’idrogeno elettrico full cell. Ci piacerebbe vedere una crescita più frizzante dell’elettrico. Noi siamo leader di un mercato che cresce poco, è un punto di partenza non può essere un punto d’arrivo», ha detto.
In questo contesto, «la politica sta un pò riequilibrando il tema delle tecnologie, c’è un approccio molto più laico, che è in linea con il nostro approccio: ci piace l’elettrico e pensiamo che sarà una grande destinazione, sarà la destinazione del futuro, ma non è detto che sia l’unica», ha detto Di Silvestre, sottolineando che «c’è una fase di transizione di cui bisogna prendersi cura e bisogna tutelare la filiera, il diritto di mobilità delle persone. Quindi chi ha la capacità di esprimere più tecnologie e continuare a lanciarne di nuove, di fare e pianificare investimenti importanti, deve farlo, noi lo facciamo». Di Silvestre ritiene che servirebbe un ecosistema di maggiore sostegno: «Non credo che l’elettrico non cresca perchè c’è poca attenzione da parte della politica. L’ecosistema sistema oggi non aiuta, ma devo dire che dal punto di vista delle infrastrutture è stato fatto un grandissimo passo avanti, sono molte le infrastrutture di ricarica presenti non solo in Nord Italia, ma anche nel resto del Paese».
Sul tema degli incentivi, il Ceo ha sottolineato che «c’è una proposta di incentivi e qui la gestazione potrebbe essere un pò meno lunga, ma noi non siamo particolarmente coinvolti». Un messaggio alla politica forse può essere che «potrebbe essere data la possibilità ai brand premium di essere front runner e apripista per il mercato dell’elettrico, e quindi perchè non coinvolgere anche i brand del premium in un sistema di incentivazione che incoraggi ancora di più il cliente a scegliere l’elettrico, in questo caso premium che possono creare moda e tendenza».