Un rifornimento di benzina
Si è passati da prezzi medi di circa 1,62 euro per la verde e 1,69 euro per il diesel a listini superiori a 1,8 euro al litro per entrambi i carburanti. Da lì la corsa è stata veloce e inarrestabile con punte massime in alcune zone d’Italia anche di 2 euro al litro. Il governo è corso ai ripari con il decreto benzina che ha introdotto i cartelloni con il prezzo medio, ma l’andamento è stato altalenante. Dopo un certo arretramento registrato a maggio, durante l’estate i prezzi hanno ricominciato a correre, fino al balzo registrato in coincidenza con il rientro e la piena ripresa delle attività autunnali. Stando ai dati del ministero, il massimo è stato toccato nella settimana tra l’11 e il 17 settembre, con la benzina al self a 1,997 euro e il diesel a 1,938 euro al litro. Si è innescato poi un trend al ribasso grazie alla discesa dei prezzi internazionali del greggio e dei prodotti raffinati certificato anche dall’Unem.
Già a novembre la benzina è scesa nella media mensile a circa 1,84 euro al litro, con una riduzione di circa 10 centesimi rispetto ad ottobre, mentre il gasolio è arrivato a 1,825, con un calo di 8 centesimi in meno. Nello stesso mese, calcola l’associazione, a livello di prezzo industriale (al netto delle tasse), sia la benzina che il gasolio sono risultati inferiori di 3,6 centesimi rispetto alla media dell’area euro.