Una Golf apparentemente come le altre, o quasi, ma a zero emissioni allo scarico. Ecco pregi e difetti
Tradizione e transizione, ecco cosa rappresenta la Volkswagen e-Golf, per il marchio tedesco e per il mondo dell’auto nella sua interezza. Si tratta infatti della Golf elettrica; un’auto vera, fatta e finita, ma che non è ancora il simbolo del passaggio di Volkswagen alla nuova era. Quello sarà la I.D., che nasce elettrica fin dal pianale MEB e che darà vita a una vera e propria famiglia di auto a batterie. Ecco i punti di forza e di debolezza in questo #perchécomprarla.
Pregi e difetti
Innanzitutto, il design, perché come su ogni auto progettata per i motori endotermici e poi adattata all’elettrico, l’aria è quasi nostalgica, di una griglia che c’era e che è stata oscurata, di uno sfogo dell’aria che normalmente viene messo in bella mostra e che invece rimane chiuso. Lo spazio? Di poco inferiore rispetto a quello delle Golf TDI e TSI, ma c’è comunque tutto lo spazio che serve su un’elettrica: con 341 litri di bagagliaio (rispetto ai 380 delle Golf diesel e benzina), che diventano 1.231 abbattendo gli schienali posteriori, ci sono tutti i cm che servono per le borse della spesa e i borsoni di palestra, piscina, ecc.. Al top, come sempre, l’abitabilità, mentre su strada le accelerazioni sono pronte al primo tocco del gas, anche se il carattere della macchina non è certo sportivo. Difetti? Qua e là si vede qualche segno dell’età (nel video tutti i dettagli), e la dotazione non è ricchissima.
Quanto costa
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Foto di: Eleonora Lilli